Questo il pensiero inviatoci da un lettore:
"Alcune sere or sono non riuscendo a prendere sonno, durante lo 'zapping' per trovare un programma accettabile, mi sono imbattuta nel Consiglio Comunale di Imperia dove si parlava di regolamento e di salvaguardia del verde pubblico e privato. Essendo l’argomento interessante dal mio punto di vista, mi fermo su Imperia TV per seguire la trasmissione. Ben venga un regolamento in merito ma direi che è soprattutto necessario vigilare, quando si appaltano i lavori perché questi siano fatti a regola d’arte. L’interesse per le piante anziché conciliarmi il sonno mi ha completamente svegliato consentendomi di seguire anche le mozioni successive, tra le quali mi hanno coinvolto quella sulla struttura del capannone dei cantieri del nuovo porto davvero un pugno nell’occhio da qualsiasi angolatura lo si guardi a dimostrazione che un conto sono i progetti sulla carta, tutti belli e tutti fattibili, un conto è vederli realizzati provocando un impatto ambientale molto forte per il waterfront, ma soprattutto quella sul Museo Navale. Mi piacerebbe sapere da profano, nel merito, ma soprattutto da imperiese a che cosa serviranno le palazzine ristrutturate antistanti Calata Anselmi: sarà la nuova sede dell’esistente Museo Navale Internazionale di Piazza Duomo, o il Museo della Navigazione e delle Vele o Museo del mare, che dir si voglia, cioè una nuova struttura museale con i reperti del Museo Navale esistente? Plaudo all’interesse dimostrato dall’opposizione e alle problematiche sollevate soprattutto quella sul ruolo futuro del Comandante Serafini che da trent’anni con lo stesso entusiasmo, tenacia, dedizione e non ultima una competenza geniale, gestisce la sua “creatura” a dispetto di tutte le controversie, gli ostacoli, i contrasti, gli impedimenti, le contrarietà e le opposizioni frapposte. Viene da chiedersi se l’Amministrazione Comunale potrà trovare un altro Serafini che con altrettanta esperienza e competenza possa allestire il Museo Civico, di cui si parla da decine d’anni (e per il quale la struttura prescelta, lasciata in completo abbandono, è già costata centinaia di milioni delle vecchie lire!) e di cui il Museo di Piazza Duomo doveva diventare la sezione Navale!La maggioranza tace; solo l’intervento del consigliere Varaldo, dettato forse più da legami di antica amicizia che da interesse per il Museo, è stato laconico salvo evidenziare le pregevoli pubblicazioni del Comandante che hanno fatto conoscere Imperia nel mondo. Nemo propheta in patria! Eppure alcuni mesi or sono ebbi la piacevole sorpresa di trovarmi, a New York, di fronte ad una intera vetrina di una grande libreria dedicata alle opere di Serafini, opere che inevitabilmente davano lustro anche a Imperia, una città che gli è matrigna! Le consulenze costate ben 150.000 Euro invece qualificano tecnici che forse leggevano Imola anziché Imperia sulle targhe automobilistiche! Come me chissà quanti imperiesi si sentono delusi e arrabbiati e vorrebbero gridare al Comandante: “Resti nella vecchia sede, tra gocce di pioggia dal soffitto e qualche piastrella sconnessa sul pavimento, dove anche il più piccolo reperto, sistemato con amore, parla al visitatore, sia esso competente o profano, e suscita emozioni. Un nuovo museo senza la sua presenza è già morto in partenza.” Concludo ricordando che il Comandante Serafini è il 'custode' non solo materiale e morale del Museo, ma soprattutto della memoria storica de 'La Città dei marinai".