Politica - 01 settembre 2010, 18:31

Porto di Imperia: Zagarella e Verda contro Strescino. I due consiglieri scrivono al primo cittadino ed è bagarre

Dalla riunione per rilanciare sul porto alle dichiarazioni sul presunto abuso. Il 'summit' con Caltagirone cosa ha prodotto di nuovo per il Comune e la città?

Porto di Imperia: Zagarella e Verda contro Strescino. I due consiglieri scrivono al primo cittadino ed è bagarre

Nel complimentarci col Sindaco Strescino per quella sua "inconsapevolezza" un po' naif che lo ha portato a "svolgere un summit con i colleghi della precedente amministrazione" (di cui lui stesso faceva parte...) "per capire meglio alcuni passaggi" (che lui stesso aveva già votato e sostenuto), e nel congratularci con lui per la geniale via d'uscita rispetto ad una situazione sì rosea e serena come quella del confronto con un socio così stimato ed amato (attaccare l'opposizione con una della argomentazioni più banali mai riscontrate a mezzo stampa....) vogliamo fargli notare alcuni piccoli incidentali aspetti: Forse la Città si attendava da lui qualcosa che contribuisse a rasserenare gli animi visti gli ultimi eventi, oltre alla ormai nota e pregiudiziale sua posizione nei nostri confronti, e quindi di capire cosa realmente aveva risolto e chiarito, e con che posizione, durante l''incontro col Signor Caltagirone. E’ lui che con il Vicesindaco Lanteri ha dichiarato che la situazione con la Porto di Imperia S.p.A. è insostenibile e che occorre un Consiglio monotematico per addivenire ad un mandato pieno di sostegno all'Amministrazione comunale nel ruolo che deve compiere. E’ la magistratura insieme agli organi di polizia, con nomi illustri come la Direzione Investigativa Antimafia, che a quanto pare si sta recando un giorno sì e l'altro anche presso il cantiere per verifiche (sicuramente di routine...), e non certo su nostra segnalazione. Non fa parte del nostro costume attaccare la magistratura, a differenza di quanto ci ha abituato a fare il signor Berlusconi, suo leader, dal 1994 ad oggi. Non siamo stati noi a diffondere notizie che oggi apparentemente sembrerebbero false, ovvero che il perito incaricato dal PM per le indagini preliminari sulla questione capannone avesse dato parere sostanzialmente concorde con le tesi della difesa della Società Porto di Imperia S.p.A.,  anzi, a meglio ricordare, parrebbe che le dichiarazioni furono sostanzialmente dei media e degli avvocati difensori, che mostravano "grande soddisfazione". Ciò detto, consci che la nostra soddisfazione per le rivelazioni portate all'attenzione del pubblico, dai giornali nonostante le ripetute dichiarazioni di intenti di questa amministrazione, probabilmente fanno alla stessa ben poco piacere, riteniamo assolutamente legittimo esprimerle, pur sapendo che i magistrati sono assolutamente indipendenti anche dai loro periti e che non sono necessariamente tenuti a sposare le tesi degli stessi anche se da loro incaricati. Almeno però ci si consenta di dire che forse non siamo gli unici, insieme alla Capitaneria di Porto (che ha sporto la denuncia), a ritenere l''opera un vero e proprio abuso, non sanabile, demaniale, paesistico, ambientale ed urbasnistico. Nel frattempo gli chiediamo anche di interessarsi presso i suoi famosi ed illustri colleghi di cui sopra, forse maggiormente consapevoli di lui, e di chiedere loro perché all'epoca della costituzione della società e del passaggio delle quote al signor Caltagirone non abbiano pensato, o voluto pensare, a valutare la possibilità, in luogo di una selezione di partnership puramente immobiliarista e a trattativa privata quella forse più allettante per la nostra città di un socio di natura industriale, magari con gara ad evidenza europea. Noi ora come allora siamo per lo sviluppo della nostra città, e pur sapendo che molti passaggi di natura tecnica sono purtroppo sconosciuti ai più, ci carichiamo anche del possibile fardello della impopolarità. L'interesse della nostra città va ben oltre al misero interesse di una competizione elettorale, e dovrebbe guardare oltre, al futuro di tutti.


Paolo Verda, Giuseppe Zagarella

d.d.

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