Un nostro lettore, Enzo Mazzullo, ci ha scritto in relazione ad un tema da lui denominato 'Sanremo, città del gioco della terza età':
"Ho avuto modo di constatare, da 'quasi ospite' della città dei fiori, essendoci da meno di un mese, che questa città è una casinò perenne, ovunque davvero, prosperano macchinette, videopokers, roulette nascoste... ma non è questo il problema, credo sia a livello nazionale la diffusione... tolto il fatto che, Sanremo è Sanremo, città della canzone? No... città del gioco si... ma quello pericoloso, il gioco che fa dilapidare la pensione, lo stipendio, i risparmi del nonno eccetera. Vengo al dunque, non volendo essere moralista o frate occasionale, che Dio mi castighi.. ma l'eclatanza di ciò che affermo è rivolta allo stragande numero di 'giocatori' e 'giocatrici' di tutte le età... ma se vogliamo individuarne una, la terza... sissignori... la terza età, quella delle vecchiette, dei nonnetti... attaccati dalla mattina alla sera a digitare sti tasti assassini e dilapidanti di povere pensioni. Io, da quasi turista me ne sono accorto... ho sostato davanti ad un bar, non dico chiaramente quale. Ho visto una donna, sui cinquanta, che per il lasso di tempo che ci sono stato io, è riuscita a perdere 70 euro... e sto parlando di 15 minuti... stando alle notizie dei pettegoli, tra cui il proprietario, fino a quel momento ne aveva persi quasi 400. Credeteci o no, io abito in via Merdiana, dove vicino c'è la mensa dei poveri... mi sono ritrovata la stessa signora a fare la coda per mangiare. Ok, diamo la colpa alla malattia che oggi è chiamata 'ludomania' d'accordo... ma pure i gestori di queste infernali e maledette macchinette, una mano sulla coscienza a volte... potrebbero pure passarsela".