"Apprendo dagli organi di stampa, non senza stupore, che a Pieve di Teco esisterebbe una discarica di inerti abusiva ove sarebbe possibile scaricare clandestinamente nottetempo 'decine di tonnellate di detriti, mattoni e accessori per l’edilizia'. La realtà dei fatti è ben diversa. Non esiste (per fortuna) nessuna discarica abusiva o simile ma semplicemente un deposito temporaneo, della durata di un anno, per il materiale di scavo proveniente dai lavori di adeguamento della SS28 di Pieve di Teco e Pornassio".
Lo scrive alla nostra redazione il Sindaco di Pieve di Teco, Alessandro Alessandri che prosegue: "I terreni dove sorge tale deposito sono in parte di proprietà dell’ANAS e in parte di privati. Il ruolo del Comune di Pieve di Teco è limitato esclusivamente all’autorizzazione (da parte di funzionari e non dei politici) necessaria all’utilizzo per il tempo di un anno di quei terreni quale “deposito temporaneo di terre o rocce da scavo” provenienti dai cantieri ANAS. Il deposito è recintato, segnalato e al suo interno non è presente alcun tipo di materiale edilizio come mattoni o calcinacci. Questo è facilmente verificabile dato che l’area, al momento, non è sottoposta a sequestro e quindi accessibile previo richiesta d’accesso ai legittimi proprietari. Il Comune di Pieve di Teco ha già, a suo tempo, comunicato ai concessionari dell’autorizzazione e ai proprietari di provvedere allo smantellamento del deposito e al ripristino dei luoghi così come previsto dalla normativa. Per quanto riguarda il prelievo dei documenti presso gli uffici comunali per le indagini della PG, che sono in corso e ovviamente coperte dal segreto istruttorio, lo stesso è avvenuto mesi fa e non nei giorni scorsi. Posso solo dire che il presumibile oggetto delle indagini stesse riguarda la quantità di materiale depositato che sembrerebbe essere superiore a quello consentito dalla normativa. Per quanto riguarda le sterili polemiche dell’opposizione mi compiaccio che finalmente il Brunengo, dopo aver avuto l’ intenzione di 'affumicare' i pievesi per 7.000 € all’anno (tanto è quanto percepiva d’affitto il Comune per i terreni) con la 'sua' centrale a biomasse si sia finalmente 'redento e convertito' ai temi inerenti la tutela ambientale. Ne prendo atto con vera soddisfazione. Comunque rassicuro la minoranza consigliare che appena mi sarà consentito informerò adeguatamente e doverosamente il consiglio comunale sulle risultanze dei procedimenti in corso, sia del deposito temporaneo sotto il viadotto 'Uveghi', sia di quello sulla così detta “centrale a biomasse”.