In riferimento all’articolo pubblicato dal Secolo XIX di ieri, domanica 21 marzo, dal titolo 'Ridotti a 25 ore al mese, prima erano 80 ma la S.p.A. taglia gli straordinari che raddoppiano lo stipendio', interviene Lorenzo semeria dello Snalc del Casinò di Sanremo evidenziando quanto segue:
"1) non corrisponde al vero quanto riportato nell’articolo che il lavoro straordinario dei dipendenti della Casino S.p.A è un istituto privo di regolamentazione. Il lavoro straordinario è regolamentato dal contratto collettivo di lavoro. L’articolo 10 stabilisce che il lavoro straordinario dovrà essere richiesto ed autorizzato dall’Azienda in un limite massimo complessivo di 200 ore pro capite annue;
2) se fosse vera la notizia riportata nell’articolo che a diversi dipendenti amministrativi è stato concesso di accumulare fino a ottanta ore di lavoro straordinario al mese, saremmo in presenza di una grave violazione contrattuale e di una grave responsabilità amministrativa e gestionale;
3) se fosse vera la notizia riportata nell’articolo che la Casino S.p.A ha introdotto dei paletti per cui i dipendenti del settore amministrativo non possono, salva diversa disposizione del capo settore, superare le 25 ore di straordinario al mese saremmo ugualmente in presenza di una grave violazione del limite massimo fissato dalla contrattazione collettiva e di una scelta gestionale in netto contrasto con la politica degli incentivi all’esodo.
La scrivente esprime il proprio stupore per la disinvoltura con la quale nell’articolo si attribuiscono alla Società meriti che non ha".
Lo Snalc inoltre chiede un incontro urgente per avere informazioni sull’ammontare complessivo delle ore di lavoro straordinario effettuate dai dipendenti della Casinò S.p.A. e della sua distribuzione pro capite invitando il Cda del casinò a rispettare la normativa contrattuale che stabilisce che "il lavoro straordinario dovrà essere autorizzato dall’Azienda in un limite massimo complessivo di 200 ore pro capite annue".
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