Al Direttore - 22 marzo 2010, 09:41

Sanremo: insegnate risponde al collega del Liceo Cassini

Sanremo: insegnate risponde al collega del Liceo Cassini

Un nostro lettore, un insegnante che si firma ma preferisce restare anonimo, risponde ad un altro insegnante che ci ha scritto:

 

"Evidentemente il lettore che risponde all’insegnante del Liceo Cassini non ha molta esperienza della scuola, di come funziona una scuola, di come si lavora nella scuola italiana soprattutto in questo periodo. Quanti sono questi insegnanti che stanno a casa per uno starnuto? Nella mia scuola, una scuola di Sanremo evidentemente non funziona cosi’; visto che i supplenti sono una razza in via d’estinzione (forse perche’ chi la scuola la gestisce e’ piu’ impegnato a fare cassa risparmiando su tutto forse proprio per dare soldi alla scuola privata) se un docente e’ assente e i ragazzi rimangono senza nessuno che li possa sorvegliare sempre piu spesso gli insegnanti si fanno scrupolo di non stare assenti se non strettamente necessario. Lo sa il lettore quante sono le assenze degli insegnanti nella scuola ? Pochissime e se c’e’ qualcuno che fa il furbo a danno della scuola e dei ragazzi va colpito duramente cosa che invece non viene fatto perche’ e’ piu’ comodo e demagogico ed elettoralmente piu’ pagante dire che gli insegnanti non lavorano, che sono dei fannulloni , fare leggi che colpiscono tutti perche’ non si vuole colpire i pochi che si comportano scorrettamente . Fa piu’ comodo perche’ si puo’ dire che se la scuola non funziona la colpa e’ degli insegnanti, e non fare nulla perche’ funzioni meglio, incentivare i docenti magari chiedendo piu’ impegno orario ( perche’ sono molti gli insegnanti che a fronte di un riconoscimento farebbero piu’ ore di lavoro ). Fa piu’ comodo far funzionare meglio le scuole private: ma chi frequenta le private ?Chi puo’ permettersi rette mensili di centinaia di euro in periodi in cui non si arriva a fine mese? Non certo gli insegnanti con i loro stipendi gli stessi che non fanno le “ settimane bianche nei periodi di chiusura delle scuole “ perche’ non possono permettersele . Nelle scuole pubbliche ci vanno tutti, nelle private no, non tutti possono. Le famiglie invece dovrebbero essere solidali con le richieste di chi lavora nella scuola : se le classi non avessero 28 ,30 alunni forse in pochi necessiterebbero di lezioni private , e non si dica che una volta le classi erano numerose e la scuola funzionava lo stesso perche’ erano diverse le esigenze dei ragazzi ed era piu’ facile il controllo e la gestione dei bambini; questo succede anche nelle famiglie, dovrebbero saperlo tutti i genitori!"

Carlo Alessi

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