Assemblea annuale di Confindustria di Imperia questa mattina, nell'incontro organizzato in collaborazione con il Comune, presso la Camera di Commercio ed incentrato su un progetto di ricerca – Officina Imperia - Imperia Resiliente – per la riqualificazione urbana ed ambientale della città.
Significativa la presenza del Presidente Nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia: “Un bellissimo progetto presentato da Confindustria Imperia. La cosa affascinante è che si ricomincia nel Paese, attraverso le nostre territorialità, a parlare di futuro, a dare una visione nuova alle nostre città, attraverso la trasformazione urbana, che diventa anche elemento di sviluppo e di attrazione del turismo”.
L'intervento di Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria
"Parleremo dell'individuazione e di come ridisegnare le aree dismesse della città ed inizieremo ad elaborare pensieri, delle idee e anche dei sogni. Lo scopo è di evidenziare che la nostra città ha delle grandissime potenzialità e debbano essere sfruttate. Il 30% del suolo di Imperia è un suolo abbandonato con aree industriale dismesse, parcheggi abbandonati, con una serie di situazioni che versano nel degrado. Queste aree possono essere rivalutate e rimesse in moto nell'economia della città. Abbiamo fatto questo primo step per far capire le potenzialità del nostro territorio". Paolo Della Pietra direttore di Confindustria Imperia introduce così l'assemblea annuale di Confindustria di Imperia. Il laboratorio, coordinato dal centro di ricerca e progettazione d_Lab della School of Architecture and Design dell’RMIT University di Melbourne, con la collaborazione ed il supporto di Confindustria Imperia, il Comune di Imperia e il patrocinio dell’Ordine degli Architetti della provincia di Imperia, è caratterizzato da un orientamento investigativo teso all’indagine ed alla visione di interventi architettonici e paesaggistici che sappiano offrire gradi di resilienza e sostenibilità urbana, sociale ed economica, attraverso la riqualificazione ed il recupero di edifici e spazi urbani esistenti.
L'intervento di Paolo Della Pietra
La spiegazione e gli esempi del prof. Mauro Baracco
"Progetti che si occupano di riqualificazione di aree urbane a livello di scalo urbano architettonica e paesaggistica, con forte integrazione tra spazi aperti verdi e costruiti. Invece di proporre nuovi edifici e volumetrie cercano di lavorare con il preesistente che hanno grandi potenzialità ma che hanno lasciato un po a se stante. Il corridoio della ferrovia che diventerà altro e così altre aree come l’ex iIalcementi, l’area del parco urbano o interventi a scalo minore, come diciamo noi, tipo agopuntura nel Parasio. Aree con meno bisogno immediato di ridefinizione altre con bisogno più evidente. In quelle che apparentemente hanno un bisogno meno immediato abbiamo riscontrato potenzialità e condizioni migliorabili. Ad esempio, il Parasio, bellissimo di per se, è stato messo a posto con interventi di pedonalizzazione ma quando si cammina lì qualcosa di più si potrebbe fare. Manca un po’ la vita ed un certo spirito che altre città in Italia e nel mondo con un centro storico di tale bellezza riescono ad avere. I nostri progetti sul Parasio tendono a portare questa vita".
L'intervista al Presidente di Confindustria Alberto Alberti
"Difficile portare novità in questa città perché siamo un città tranquilla, in senso negativo. Come Confindustria cerchiamo di dire. Oggi abbiamo sempre meno presenza da punto di vista di importanza di certe situazioni, vedi le minori funzioni delle Province, delle Camere di Commercio. Minori, perlomeno decentrate rispetto al territorio. Quindi ci sentiamo in dovere di andare a coprire quei buchi che si sono creati e cerchiamo di proporre a nostra volta. Non è che abbiamo ricette miracolose. Quello che vogliamo ottenere è essere di stimolo per i nostri colleghi e per la società civile e gli imprenditori anche per gli amministratori perché riprendano un po’ a sognare perché si è persa l’abitudine di pensare oltre e la voglia di cambiare. Siamo troppo seduti. Quindi al di là dei dati tecnici quello che che l’assemblea vuole rappresentare è lo stimolo verso un cambiamento nel modo di pensare".
Assente all'incontro il sindaco di Imperia Carlo Capacci, trattenuto in America da Impegni di lavoro. Il primo cittadino è intervenuto in differita con un video messaggio di commento sull'argomento trattato da Confindustria.
Il messaggio del sindaco di Imperia
L’approccio progettuale di questo laboratorio agisce su scale differenti e, tuttavia, fortemente correlate: dalla grande visione di trasformazioni territoriali ad interventi più piccoli, ‘site specific’, quasi di agopuntura, in ciò anche incoraggiando metodologie operative in cui l’architetto sappia e possa agire come una figura strategica a cavallo tra vari campi d’indagine, stakeholders, differenti esperti e amministratori locali, in grado di ri-immaginare scenari futuri, attraverso l’integrazione tra interventi di grande e piccola scala.
I progetti trattati nel convegno, ed esibiti nella mostra collaterale, sono focalizzati su aree di costa della città, con l’obiettivo di sperimentare livelli di integrazione tra spazi costruiti ed aperti, e di riutilizzare, rivegetare e riprogrammare spazi urbani negletti ed aree industriali ed infrastrutturali in disuso. Tra le aree oggetto di studio si segnalano: il corridoio della linea ferroviaria in via di dismissione e vari edifici correlati; alcune aree ed edifici inutilizzati del Parasio; l’area incompleta della marina e delle aree sportive (piscina e tennis) attigue; il parco urbano con il depuratore al proprio interno; gli edifici della ex-Italcementi ed altri edifici abbandonati lungo il torrente Impero ed alcune aree sul lato est della città, tra Calata Cuneo e il bordo orientale dell’ambito urbano della città.
I lavori, frutto di una collaborazione tra RMIT e Polimi, sotto forma di due studi di progettazione tenuti in parallelo e per mezzo di una forte integrazione tra le scuole di architettura ed architettura del paesaggio di queste due istituzioni universitarie, sono già stati esibiti e presentati pubblicamente quest’anno alla mostra internazionale di architettura “Reporting from the Front” della Biennale di Venezia e sono il risultato dell’attività di ricerca e di indagine progettuale svolta a tutt’oggi all’interno del laboratorio.