Presenza illustre a Sanremoff in Casa Sanremo per lo show case di Enzo Iacchetti dedicato a Gaber è quella di Dalia Gaberscik, figlia del noto artista.
“Enzino è geniale, ha arrangiato e riproposto i pezzi di mio padre in modo eccezionale. Il Teatro Canzone che creò proprio Gaber ritrova verve in questo spettacolo musicale. E’ come un fratello, uno di famiglia, sono ormai 7 anni che presenta il festival Gaber a Viareggio, è impegnato in prima persona nella Fondazione Gaber, sentirlo cantare qui per ospiti selezionati, in una esibizione esclusiva è una forte emozione.” afferma la filia di Gaber
Le abbiamo chiesto cosa ne pensa di Amici, XFactor e programmi simili: “Sono indispensabili nella musica moderna perché i Talent Show si sono sostituiti nel ruolo alle case discografiche, andando ad individuare e far crescere giovani artisti, offrendo possibilità di imparare, percorsi di istruzione musicale, confronti, cose che sarebbero impossibili in modo sistematico tra i discografici, che oggi vogliono artisti da lanciare nella mischia per trovare rendite quasi immediate. Se penso agli inizi di mio padre, ai primissimi Celentano e Iannacci, credo che quello che facevano nei club o con la macchina organizzatissima del Cantagiro non si allontani nella sostanza dai Talent Show. Sono cambiati i tempi, si rivoluzionano i modi di approccio alla carriera musicale”
Una curiosità riferita alla Siae, per sapere se con i diritti di un nome come Gaber oggi si potrebbe ‘campare’: “Direi proprio di no. Forse con pezzi storici come Tu voi fa l’americano o Mia Bela Madunina si raccolgono denari sufficienti, ma i diritti Siae per artisti pur molto famosi come mio padre non credo sosterrebbero i discendenti. Per fortuna io e mia madre abbiamo una attività consolidata per cui l’argomento Siae ci tocca molto poco” conclude Dalia Gaberscik.














