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Attualità | 27 aprile 2025, 07:11

Ventimiglia, restauro concluso: torna come nuovo il monumento dedicato a Emilio Azaretti (Foto e video)

Intervento a cura dello scultore David Marani

Ventimiglia, restauro concluso: torna come nuovo il monumento dedicato a Emilio Azaretti (Foto e video)

Restaurato il monumento dedicato a Emilio Azaretti a Ventimiglia. L'opera in bronzo di Davide Marani, posizionata davanti al teatro comunale, è, infatti, tornata com'era.

Grazie all'intervento dello scultore, voluto dalla famiglia Azaretti, la statua che raffigura il farmacista, cultore di dialetto e tradizioni locali che studiò e si fece promotore del dialetto e delle tradizioni di Ventimiglia è stata ripristinata dopo aver subito diversi episodi di vandalismo. "Questo monumento venne fatto in occasione del centenario della nascita di mio papà. Il passare del tempo ma soprattutto il vandalismo lo avevano rovinato" - dice Emilia Azaretti, figlia di Emilio - "Abbiamo pensato che fosse necessario fare un restauro. Lo scultore che aveva realizzato l'opera si è prestato per il restauro e devo dire che ha fatto un gran bel lavoro. Siamo contenti del risultato".

Nato a Ventimiglia il 3 aprile 1902, da Angelo ed Emilia Rondelli, Azaretti nel 1925 si laureò in chimica e farmacia all’Università di Genova ed esercitò la professione di farmacista, ereditata dal padre, in via Cavour. Appassionato di dialetto e tradizioni locali, nel 1927 fondò la Cumpagnia d’i Ventemigliusi, che presiedette fino al 1945, e promosse numerose pubblicazioni tese a salvare il patrimonio dialettale. "Siamo contenti che il monumento sia stato restaurato" - afferma Marco Scullino, console rappresentante della Cumpagnia d’i Ventemigliusi - "Ringraziamo, perciò, la famiglia, l'Amministrazione comunale, l'artista e Rina Zanolla, che ha seguito tutta la progettazione e l'inaugurazione del monumento, per aver permesso la rimessa in sesto del monumento".

Nel 1928, assieme a Filippo Rostan, fondò la “Cumpagna d’u teatru ventemigliusu”, filodrammatica dialettale che si occupò di salvaguardare il patrimonio locale. "Sono felice e contenta di vedere di nuovo Emilio Azaretti con i suoi occhiali anche se non sono gli originali" - commenta Aldina Gilardi, attrice della Cumpagnia d'u teatru ventemegliusu.

Agli inizi degli anni Trenta, con un folto gruppo di amici, appassionati come lui dei dialetti intemelî, pose le basi per la fondazione della “Academia Ventemigliusa” con la quale diede vita al movimento de “A Barma Grande”, un’iniziativa che ha avuto il suo punto di forza nella pubblicazione di una rivista: “Antulugia Intemelia”. "Dobbiamo molto al dottor Azaretti per tutte le cose che ha fatto per Ventimiglia" - mette in risalto Dario Canavese - "Sto scrivendo un libro sulla storia dell'azienda autonoma che era nata come Pro Ventimiglia e ho scoperto che lui era nel gruppo che l'ha fondata come consigliere".

Nel 1977 creò i “Centri di Cultura Dialettale” che avevano lo scopo di tramandare agli alunni delle scuole il patrimonio culturale del dialetto. Diretti da Renzo Villa svolsero un’intensa attività soprattutto nel campo della canzone e della recita dialettale, ottenendo lusinghieri successi anche sotto la direzione di Rita Zanolla. Fin dagli anni Trenta è stato autore di numerosissime canzoni dialettali, alcune composte in occasione delle edizioni della “Battaglia dei Fiori”, musicate e raccolte in volume “Cansun ventemigliuse”. "A lui si deve l'inizio della salvaguardia del dialetto e della cultura ventimigliese" - ricorda Rita Zanolla della Cumpagnia d’i Ventemigliusi ed ex assessore di Ventimiglia - "Ha dato il via al fermento culturale della città e così nel 2002 lo avevamo ricordato in pompa magna. Per l'occasione, insieme alla famiglia, si pensò di dare l'incarico allo scultore Marani, che ha realizzato questo bellissimo lavoro per ricordare la figura di Emilio Azaretti. Oltre al collocamento di questo monumento vennero organizzate anche delle manifestazioni culturali".

 

Fondò “L’Unione Democratica Federalista della Liguria Intemelia”, associazione che aveva il proprio organo di informazione nel giornale locale “La Voce Intemelia”, di cui fu fondatore e direttore fino alla morte. "Fu il fondatore de La Voce Intemelia" - dichiara Sergio Pallanca, presidente del Pro Centro Storico e redattore de 'La Voce Intemelia' - "Ha fatto una grande valorizzazione del dialetto ligure e noi lavoriamo anche per questo: riportare anche nelle scuole il dialetto ligure e, soprattutto, ventemigliusu che, purtroppo, sta scomparendo".

Finalmente torna come nuovo il monumento, posizionato in via Aprosio, che raffigura un personaggio illustre di Ventimiglia. "E' una figura importantissima del patrimonio culturale di Ventimiglia" - sottolinea l'assessore Serena Calcopietro.

 

Elisa Colli

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