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Economia | 15 aprile 2025, 11:23

Lo streetwear ha ancora un posto nella moda? La risposta è più complessa di quanto pensi

Negli ultimi anni, la moda streetwear ha attraversato una profonda trasformazione.

Lo streetwear ha ancora un posto nella moda? La risposta è più complessa di quanto pensi

Da simbolo di ribellione giovanile e sottocultura, è diventato un fenomeno di massa, intrecciandosi con il lusso e ridefinendo le regole dell'abbigliamento contemporaneo. Ma questa evoluzione ha sollevato interrogativi: lo streetwear ha perso la sua autenticità o si è semplicemente adattato ai tempi moderni? Per rispondere, è necessario analizzarne l’ascesa, le critiche e le prospettive future.

Dallo stile di strada alle passerelle: l'ascesa dello streetwear

Lo streetwear nasce come espressione culturale e identitaria nelle comunità urbane degli anni '80 e '90, influenzato da movimenti come lo skateboarding, l'hip-hop e la cultura giovanile alternativa. Marchi come Stüssy, Supreme e BAPE hanno gettato le basi di un’estetica ribelle e non convenzionale, caratterizzata da silhouette oversize, grafiche audaci e una forte componente identitaria.

Negli ultimi due decenni, lo streetwear ha subito un’evoluzione sorprendente, trasformandosi da fenomeno underground a pilastro dell’industria della moda. L’incontro con il mondo del lusso ha segnato una svolta cruciale: collaborazioni tra brand storici e case di moda come Louis Vuitton x Supreme o Off-White x Nike hanno ridefinito le regole del settore. Figure come Virgil Abloh hanno elevato lo streetwear a un livello mai visto prima, portandolo sulle passerelle delle Fashion Week e legittimandolo come espressione di alta moda.

Questa trasformazione ha avuto un impatto economico rilevante. Nel 2024, il settore streetwear ha generato un valore stimato di oltre 333 miliardi di euro a livello globale. Tuttavia, il successo commerciale ha portato con sé nuove sfide, alimentando un dibattito sul destino e sulla natura autentica di questa estetica.

Lo streetwear è morto? Una dichiarazione prematura

Negli ultimi anni, alcuni esperti del settore hanno avanzato l’idea che lo streetwear sia in declino. Nel 2019, Virgil Abloh dichiarò che la moda urbana aveva raggiunto il suo apice e che presto avrebbe lasciato spazio a nuove forme di espressione. La sua previsione si è rivelata in parte accurata: l’adozione massiva da parte dei marchi di lusso ha portato a una perdita di esclusività e a una crescente omologazione dell’estetica streetwear.

La commercializzazione estrema di questo stile ha sollevato interrogativi sulla sua autenticità. Marchi che un tempo erano simboli di nicchia e ribellione si sono trasformati in giganti della moda globale, proponendo produzioni in serie che rischiano di diluire la carica culturale originale dello streetwear. Questo ha spinto molti appassionati a riconsiderare il valore di questo stile e a cercare nuove forme di espressione più autentiche.

Nonostante queste critiche, lo streetwear continua ad avere un impatto significativo sulla moda contemporanea. Il ritorno della moda skate degli anni '90 e primi 2000, con brand come DC Shoes, Osiris e Thrasher in forte ascesa, dimostra che la cultura street si sta adattando, evolvendo in una nuova direzione. La diffusione di pantaloni larghi, sneakers chunky e grafiche bold riflette una nostalgia estetica che mantiene viva l’essenza dello streetwear, ma con nuove interpretazioni.

Un nuovo capitolo per lo streetwear: autenticità e cambiamento

Se il futuro dello streetwear non si trova più nei marchi che lo hanno reso mainstream, allora dove si sta dirigendo? Secondo i ragazzi di ResellZone, e-commerce specializzato in abbigliamento streetwear, la risposta sta nella ricerca di autenticità. Negli ultimi anni, molti brand indipendenti stanno recuperando l’energia originaria dello streetwear, puntando su produzioni limitate, collaborazioni locali e un legame più stretto con le community.

L’attenzione alla sostenibilità e all’eticità sta diventando un fattore determinante per il successo del settore. Marchi emergenti stanno cercando di differenziarsi attraverso materiali eco-friendly, produzioni su piccola scala e un ritorno alla filosofia DIY (do it yourself), che ha caratterizzato i primi anni dello streetwear. Questo fenomeno sta contribuendo a ridare valore e significato a un’estetica che rischiava di perdere la sua identità.

Un altro aspetto chiave per la sopravvivenza dello streetwear è la sua connessione con la cultura. Lo streetwear non è mai stato solo una questione di vestiti, ma un linguaggio che riflette i cambiamenti sociali e le dinamiche delle comunità urbane. La sua capacità di adattarsi e reinventarsi attraverso le generazioni dimostra che non si tratta di una semplice tendenza passeggera, ma di un movimento in continua evoluzione.

In definitiva, lo streetwear ha ancora un posto nella moda, ma sta attraversando una fase di metamorfosi. La sua rilevanza non dipenderà più solo dai grandi brand di lusso, ma dalla capacità dei creativi emergenti di preservarne l’autenticità. L’evoluzione continua, e il suo futuro sarà scritto da chi saprà riportarlo alle sue radici senza rinunciare al cambiamento. Come ogni fenomeno culturale, lo streetwear sopravviverà finché ci sarà una comunità che lo porterà avanti con passione e innovazione.








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