Il Consiglio di Stato ha messo la parola fine a una lunga battaglia legale che ha visto opposti il Comune di Bordighera e un gruppo di ambulanti del mercato settimanale. Dopo la sentenza del Tar Liguria, anche il massimo organo di giustizia amministrativa ha accolto il ricorso presentato dalla Confesercenti provinciale, insieme a Roberto Benassi, Giuseppe Piccolo, Fabrizio Sorgi, Giovanni Arangio Febbo e Dennis Benjamin Esposito, tutti rappresentati e difesi dall’avvocata Silvia Sciandra.
Il caso riguardava la delibera comunale che fissava per il 2024 una tariffa oraria di stazionamento pari a 0,657 euro. Una cifra ritenuta eccessiva dagli ambulanti, che avevano contestato il metodo di calcolo adottato dal Comune, giudicato "illegittimo" dal Consiglio di Stato. Secondo i giudici amministrativi, infatti, l'Amministrazione aveva inizialmente seguito i criteri stabiliti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ma aveva poi applicato un ulteriore coefficiente moltiplicatore del tutto privo di fondamento normativo, portando così a un aumento artificioso della tariffa finale. "L’aumento era possibile solo nella misura del 25% – si legge nella sentenza – senza poter applicare coefficienti ulteriori".
Le parole di Fabrizio Sorgi: “Siamo stati Davide contro Golia”. Tra i protagonisti di questa lunga vertenza c'è Fabrizio Sorgi, storico rappresentante degli ambulanti ed ex presidente provinciale e regionale di Fiva. Raggiunto a caldo dopo la sentenza, Sorgi ha voluto raccontare quanto accaduto e lanciare un messaggio chiaro al Comune.
“Da anni combattiamo contro il Comune di Bordighera. Errare è umano, ma ripetere è diabolico: e per anni il Comune ha commesso degli errori. Tutto nasce negli anni dopo Covid, quando le amministrazioni hanno esteso dei contributi con agevolazioni amministrative fiscali. Una mossa che da una parte ha aiutato, ma dall'altra ci ha messo in grande difficoltà”, afferma Sorgi, che poi prosegue: “Siccome i comuni hanno esigenze di bilancio all'interno dei loro problemi di gestire la vita amministrativa, hanno pensato bene di fare delle operazioni, come quella di aumentare le tariffe. Noi lo abbiamo fatto notare subito, ma il problema è che molti le leggi le interpretano. Siccome siamo Davide contro Golia, eravamo quattro ambulanti contro l'amministrazione. Però siamo stati caparbi, abbiamo fatto fatica ma siamo riusciti a dimostrare davanti al Tar Ligure che avevano torto”.
Nei prossimi giorni non è escluso che gli ambulanti possano trovarsi faccia a faccia con il Comune di Bordighera: “Spero che questa nuovo ribadimento della giustizia, faccia mettere all'amministrazione una mano sul cuore e adesso ci vengano incontro. Noi siamo ben voluti da tutti, non capiamo questo accanimento verso di noi”.
Nelle scorse ore è arrivato anche il commento sulla vicenda da parte di tutti gli Ambulanti di Bordighera: "Cogliamo con piacere la conferma della sentenza del tar anche da parte del Consiglio di Stato che fa giustizia sui diritti degli ambulanti. È giusto e corretto rendere merito a chi a suo tempo s'è fatto carico e ha portato avanti il ricorso, ed a tutti i colleghi che hanno aderito economicamente e attivandosi in prima persona nella raccolta firme ( in particolare il nostro ex presidente Fabrizio Sorgi ed il nostro consigliere Arangio Febbo Giovanni), ma al contempo non posso esimermi dal fare una nota di biasimo all'amministrazione di Bordighera che ha scelto, mal consigliata evidentemente, di spendere soldi pubblici ( ed anche di far mettere mano nelle proprie tasche agli ambulanti) per portare avanti una posizione che era perdente già in principio. Ancora una volta registriamo, da parte dell'amministrazione, una posizione autoritaria e senza nessuna volontà di ascolto o di dialogo attraverso cui risolvere le problematiche che mettono a disagio la nostra categoria. Mi auguro che da queste situazioni si possa prendere esempio per affrontare, in futuro, gli argomenti relativi al commercio ambulante ( che, è bene ricordarlo, è sempre una parte fondamentale dell'economoa cittadina), in modo più costruttivo".
La vicenda in breve. Il punto centrale della disputa riguardava l’applicazione di un canone mercatale giornaliero: il Comune di Bordighera aveva utilizzato una tariffa base da 0,70 euro (per Comuni tra 10.000 e 30.000 abitanti), frazionata su 8 ore, aumentata del 25% come consentito dalla legge, ma infine moltiplicata per un coefficiente pari a 2,025. Un passaggio che ha portato il totale a 0,657 euro l’ora. Un’operazione ritenuta illegittima dalla magistratura.
Con questa seconda e definitiva sentenza, la giustizia dà dunque pienamente ragione agli ambulanti. La speranza, come auspicato da Sorgi, è che ora si possa voltare pagina e instaurare un dialogo costruttivo tra le parti, per evitare ulteriori fratture e garantire un mercato equo e sostenibile per tutti.