“L’azione di controllo dell’Agenzia delle Dogane è un segnale importante nella lotta alle frodi alimentari, ma serve un passo in più: estendere l’obbligo dell’etichetta d’origine a tutti gli alimenti per garantire trasparenza ai consumatori e tutelare i nostri agricoltori”. È quanto affermano Gianluca Boeri, Presidente di Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale, commentando i dati diffusi dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in occasione della Giornata nazionale del Made in Italy.
Dalla Cina, nel solo 2023, sono arrivati in Italia prodotti agroalimentari per un valore di 871 milioni di euro, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat. In testa concentrati di pomodoro, ortaggi e frutta semilavorati, seguiti da pesce e preparati a base di frutta. Ingredienti che, in assenza di etichettatura obbligatoria, rischiano di diventare “falsi italiani” in vendita sugli scaffali.
“Anche in Liguria”, spiegano Boeri e Rivarossa, “queste dinamiche mettono a rischio le nostre eccellenze, dal basilico DOP al pescato locale, fino all’olio extravergine DOP. Serve una tutela forte per chi produce con qualità e per chi acquista con fiducia”.
Allarmi anche sul fronte della sicurezza alimentare: nel 2024 si sono registrati 52 allarmi su prodotti cinesi secondo il sistema Rasff, per contaminazioni da aflatossine, norovirus, salmonella e sostanze vietate in UE. Coldiretti ha quindi lanciato una proposta di legge europea di iniziativa popolare per introdurre l’obbligo dell’indicazione dell’origine degli ingredienti su tutti i prodotti alimentari nell’Unione Europea, a tutela della salute e della trasparenza.
È possibile firmare nei mercati di Campagna Amica, nelle sedi Coldiretti liguri e online su: https://eci.ec.europa.eu/049/public/#/screen/home