La Pasqua 2025, a Sanremo come nel resto d’Italia, è stata accompagnata da un’amara sorpresa per i consumatori: il rincaro delle uova di cioccolato, che hanno registrato aumenti di prezzo fino al 30%. Un fenomeno che non ha risparmiato nessuno, né i grandi marchi né le produzioni artigianali, con cifre che in alcuni casi hanno superato ogni aspettativa.
Secondo un’indagine del Codacons, le uova delle marche più conosciute hanno visto un incremento medio del 29,8%, con punte oltre il 40% per i prodotti di fascia alta. Nei supermercati della città è stato facile imbattersi in uova da scaffale vendute a 18-20 euro, soprattutto nei formati medio-grandi dedicati ai più piccoli, con gadget e sorprese brandizzate. Ma anche nei formati più piccoli, raramente il prezzo scendeva sotto i 10 euro.
E per chi ha voluto scegliere la qualità dell’artigianato locale, la situazione è stata persino più impegnativa: in alcune pasticcerie sanremesi, le creazioni pasquali hanno raggiunto prezzi importanti al chilo, specialmente se personalizzate o con ingredienti di pregio. Uova su misura, con sorprese scelte dal cliente, oppure realizzate con cioccolati pregiati e decorazioni artistiche, sono diventate veri e propri “regali di lusso”.
Le ragioni? L’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia. Il cacao, materia prima fondamentale per la produzione del cioccolato, ha registrato un’impennata dei prezzi pari al +170% nel solo 2024, mentre il burro ha visto un aumento del 50% rispetto ai livelli del 2015. A questo si aggiungono le tensioni energetiche e logistiche, che hanno inciso anche sui costi di trasporto e conservazione dei prodotti.
Nonostante tutto, le uova di Pasqua restano un simbolo irrinunciabile della festa: un momento di gioia e condivisione per bambini e adulti, che molti non sono disposti a sacrificare. Tuttavia, in tanti – a Sanremo come altrove – hanno preferito ridurre la quantità di uova acquistate o scegliere soluzioni più economiche, come prodotti senza marchio o dolci alternativi.
Una Pasqua, insomma, che ha fatto “rumore” anche nei portafogli, e che lascia riflettere su quanto anche le tradizioni più dolci possano essere influenzate dalle difficoltà dell’economia globale.