“Tanto tuonò che piovve”, recita l'antico proverbio. Ed ecco, finalmente viene da dire, l'avviso pubblico di manifestazione d'interesse per individuare il partner del Comune al quale affidare le chiavi del Festival (per il trienno 2026/2028), cioè organizzazione e trasmissione tv in chiaro, oltre alla concessione dei due marchi registrati con cui la kermesse canora è universalmente conosciuta. L'avviso in questione è comparso, nel cuore del pomeriggio, sul sito di Palazzo Bellevue. A poco più di un mese di distanza dalla delibera con la quale la giunta Mager ha fissato condizioni e requisiti per chi sia davvero intenzionato a cercare di mettere le mani sulla gallina dalle uova d'oro per l'audience televisiva e l'impatto sul mondo musicale italiano.
E' la conseguenza della sentenza del Tar ligure che, quattro mesi fa, ha bocciato il sistema delle convenzioni Rai/Comune rinegoziate di volta in volta, accogliendo il ricorso dell'etichetta discografica Je guidata da Sergio Cerruti, già presidente dell'Afi (Associazione fonografici italiani). La Tv di Stato non l'ha presa bene per tempi e richieste formulate dall'amministrazione, facendo trapelare il rischio di trasferire in un'altra città (Torino?) il format di cui è convinta di detenere la titolarità, mentre in municipio (e non solo) la pensano diversamente, ritenendo il Festival una cosa sola. E, soprattutto, non replicabile così com'è nato e cresciuto in modo esponenziale, con lo straordinario carico di storia che lo contraddistingue.
Schermaglie a distanza, e adesso il primo momento della verità: la determina firmata dalla dirigente del settore turismo e manifestazioni Rita Cuffini concede 40 giorni di tempo per presentare le candidature. E c'è da aspettarsi che la Rai partecipi al bando, non potendo fare altrimenti. Ma considerato che il termine ultimo scade alle 12.30 del 19 maggio, la procedura avviata potrebbe essere fortemente influenzata, se non addirittura sospesa, dalla sentenza del Consiglio di Stato al quale si sono appellate tanto la Rai quanto il Comune, per chiedere l'annullamento del verdetto di primo grado. Che, di fatto, significherebbe il ritorno all'antico. L'udienza per la discussione nel merito è infatti fissata per il 22 maggio. Si vedrà.
Intanto, da Palazzo Bellevue accompagnano con un comunicato quest'atto epocale per la storia del Festival, lunga 75 anni. “La procedura – spiega la nota - si svolgerà in due parti: la prima (selettiva) riguarderà la pubblicazione di apposito avviso pubblico per individuare il partner; la seconda (negoziale) consentirà di negoziare i termini finali della convenzione direttamente con il partner individuato. Con la pubblicazione dell’avviso, decorrono da oggi i termini per la presentazione del progetto, fissati in 40 giorni. Potranno partecipare alla procedura esclusivamente gli operatori economici fornitori di servizi di media audiovisivi a diffusione nazionale in chiaro, titolari di un canale generalista nazionale e che possiedano dimostrate capacità di organizzazione di eventi di particolare rilevanza”.
E ancora: “L’operatore con cui procedere alla fase negoziale sarà individuato sulla base dell’analitica valutazione dei progetti presentati in ragione di alcuni elementi quali, ad esempio, la qualità artistica, la congruità della complessiva proposta artistica rispetto al profilo culturale storicamente assunto dal Festival, la capacità di valorizzare la stessa kermesse, i marchi 'Festival della Canzone Italiana' e 'Festival di Sanremo'. Il partner dovrà riconoscere al Comune un corrispettivo non inferiore a 6 milioni e 500 mila euro, oltre a una percentuale non inferiore all’1% su tutti gli introiti derivanti dai proventi pubblicitari e dallo sfruttamento dei marchi concessi. Il partner dovrà altresì riprendere e trasmettere le manifestazioni 'Sanremoinfiore' e un’altra manifestazione a scelta dell’amministrazione comunale e realizzare e trasmettere in diretta e/o in leggera differita (a proprie cura e spese) almeno altre due manifestazioni da concordare con l’amministrazione comunale, di cui una da svolgersi nel periodo estivo. Dovrà anche garantire la partecipazione al Festival dei due vincitori di 'Area Sanremo' e dell’Orchestra Sinfonica, e organizzare un evento per la posa, in via Matteotti, della targa del vincitore di ogni edizione del Festival della Canzone Italiana”.
Conclude il sindaco Alessandro Mager: “Per la prima volta nella sua storia, il Comune di Sanremo, titolare dei due marchi che identificano il Festival, in ottemperanza alla sentenza del Tar, ha dovuto pubblicare una manifestazione di interesse per quello che è unanimemente riconosciuto come l’evento mediatico più importante d’Italia, capace ogni anno di coinvolgere milioni di persone. I nostri uffici hanno lavorato duramente per arrivare a questo risultato, questa manifestazione di interesse, che rispecchia le nostre aspettative di ulteriore crescita e rispetta le tempistiche che ci eravamo dati come obiettivo. Poiché, come ben sappiamo, l’organizzazione di una manifestazione articolata e complessa come il Festival di Sanremo richiede mesi di lavoro e preparazione”.