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Cronaca | 31 marzo 2025, 12:24

Sanremo: caso della Commissione Mensa, il Tar della Regione rigetta il ricorso presentato dall'ex Dirigente Mangiarotti

Tutti i motivi del ricorso sono stati rigettati ed il Tar ha anche condannato Mangiarotti al pagamento delle spese, per 3.000 euro

Sanremo: caso della Commissione Mensa, il Tar della Regione rigetta il ricorso presentato dall'ex Dirigente Mangiarotti

Il Tar della Regione ha rigettato il ricorso dell’ex dirigente ai Servizi Sociali, Massimo Mangiarotti, che era stato licenziato per ‘infedeltà all’ente’ al culmine di un lungo e complicato periodo di difficile convivenza con l’amministrazione e con altri funzionari comunali. Mangiarotti aveva fatto ricorso al tribunale regionale contestando una delibera di Giunta, che aveva espresso la volontà che della Commissione mensa continuasse a far parte l’Assessore ai servizi sociali (al tempo Costanza Pireri) o almeno un rappresentante politico dell’Amministrazione”.

Le linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica del Ministero della Salute, prevedono che “la Commissione mensa scolastica, quale organo di rappresentanza può svolgere: ruolo di collegamento tra l’utenza, il Comune/scuola paritaria e la ASL, facendosi carico di riportare i suggerimenti ed i reclami che pervengono dall’utenza stessa; ruolo di collaborazione nel monitoraggio dell’accettabilità del pasto e delle modalità di erogazione del servizio anche attraverso schede di valutazione, opportunamente predisposte. Operatività e funzionalità della commissione mensa vanno definite da un regolamento locale, redatto dal Comune, che ne fissi le linee di intervento e definisca i rapporti tra la Commissione stessa e gli enti istituzionali nelle diverse singole realtà”.

Anche la giurisprudenza ha proposto un inquadramento dell’organismo in esame, affermando che “La Commissione Mensa non può considerarsi un organo dell’amministrazione, assoggettabile al controllo diffuso della collettività, agendo essa in sostanza quale organo della collettività stessa, in rappresentanza degli utenti del servizio”. Tutti i motivi del ricorso sono stati rigettati ed il Tar ha anche condannato Mangiarotti al pagamento delle spese, per 3.000 euro.

Carlo Alessi

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