Il Festival di Sanremo è da poco terminato e, mentre cresce l’attesa per capire cosa accadrà per le prossime edizioni tra ricorsi al Tar ed al Consiglio di Stato, un fatto chiaro emerge per l’edizione 2026. La kermesse canora matuziana dovrà essere rinviata alla fine di febbraio.
Dal 6 al 22, infatti, si svolgeranno le Olimpiadi di Milano-Cortina e difficilmente la Rai (o eventualmente un altro broadcaster che si aggiudicherà il futuro bando di gara del Comune) si metterà in concorrenza con l’evento sportivo che in Italia accoglierà migliaia di sportivi e appassionati.
Cosa verrà deciso per la data del Festival? Si tornerà al passato con la settimana della canzone proposta a fine gennaio oppure si andrà direttamente alla fine del mese successivo? La kermesse venne ideata anche in funzione turistica, per colmare il ‘vuoto’ di presenze tra le feste di fine anno e la primavera, dando così la possibilità alle strutture ricettive di lavorare in un periodo ‘morto’.
Ma, se il Festival si svolgesse a fine febbraio, inizierebbe proprio a ridosso delle Olimpiadi. Quindi, se si decidesse di non farlo nell’ultima settimana di gennaio, è probabile che l’unica soluzione potrebbe essere la prima di marzo, dal 3 al 7. Ma Sanremo deve anche fare i conti con altri appuntamenti, uno su tutti il ‘Corso fiorito’. Dopo l’anno zero appena trascorso, palazzo Bellevue ha più volte confermato la volontà di allargare la manifestazione e farla durare una settimana.
La Milano-Sanremo, sempre a ridosso del 19 marzo, si svolgerà quasi sicuramente sabato 21 e, quindi, il ‘Festival dei Fiori’ dovrebbe slittare almeno alla settimana tra il 23 e il 28 marzo oppure addirittura a quella tra il 30 e il 5 aprile. Ma attenzione, perché il 5 aprile sarà Pasqua e, quindi, il calendario delle manifestazioni 2026 dovrà essere preso in considerazione con grande attenzione.
Sicuramente l’Assessorato al Turismo sta già pensando alla situazione e non è escluso che, a breve, si possa intavolare una serie di incontri con il tessuto commerciale della città e con le associazioni di categoria, per studiare un buon compromesso ed evitare spiacevoli sovrapposizioni. Il tutto senza dimenticare che la data del Festival dovrà essere scelta anche con chi si aggiudicherà il futuro bando.