Lo avevano promesso nei giorni scorsi ed oggi hanno attuato la protesta di fronte all’ingresso della Regione a Genova. Le associazioni liguri dei consumatori Assoutenti, Adiconsum, Adoc, Codacons, Federconsumatori e Lega Consumatori hanno chiesto nuovamente di revocare il commissariamento dell'ATO Imperiese: “Vogliamo riportare alla normalità una situazione – dicono - che, se protratta, porterebbe a un vuoto democratico e a un sistema di governo del servizio idrico asimmetrico e partigiano tutto a vantaggio di Rivieracqua e in danno ai diritti degli utenti”.
Le associazioni hanno denunciato una situazione non più sostenibile, dove l'arbitro prende sempre le parti dell'impresa e mai quelle degli utenti: “Dal luglio scorso – proseguono – il commissario si rifiuta di ricevere le associazioni dei consumatori riconosciute dalla legge regionale e, quindi, chiediao al Consiglio Regionale e alla Giunta di fermare l'attività commissariale in atto nell'ATO imperiese”. Secondo le associazioni il commissariamento ad Acta (cioè con un preciso mandato) ha adempiuto ai suoi obiettivi: aggiornamento del Piano d’Ambito e sua approvazione, comprensivo di programma degli interventi, piano economico finanziario, piano tariffario e modello gestionale ed organizzativo, ai fini di garantirne la sua sostenibilità, e per un eventuale nuovo affidamento del servizio idrico integrato.
“Il commissariamento – vanno avanti - ha un costo di circa 200.000 euro l'anno che in carenza di motivazione si potrebbe configurare come danno erariale (si continua a pagare chi non serve più). Sta producendo atti che eccedono il suo mandato (interventi in giudizio in cause che riguardano i rapporti contrattuali tra impresa e utenti, disposizioni in violazione dei principi amministrativi tra cui il decreto 21 febbraio sulla depurazione nel comune di Andora per il quale è previsto un ricorso al TAR) tesi a limitare e ostacolare la piena realizzazione dei diritti degli utenti come sta avvenendo in tutte le altre province liguri”.
Secondo i consumatori che oggi hanno protestato “Il commissariamento non può e non deve disciplinare le carte dei servizi e i regolamenti per la risoluzione alternativa delle controversie che il gestore del servizio idrico deve adottare, ancorchè sottoposti al parere di Arera, tali atti devono essere prodotti nella normalità del confronto tra utenti e impresa e vagliati da chi ne ha titolo che non è certo il commissario”. Nel corso del presidio le associazioni dei consumatori hanno chiesto a gran voce di essere ricevute dai capigruppo del Consiglio Regionale e dall'Assessore al servizio idrico con l'auspicio di un veloce ritorno alla normalità istituzionale dell'Ato Imperiese.