“Ciascuno di noi, nel corso della propria vita, è spesso costretto a dover affrontare ostacoli di varia natura. Potremmo persino affermare, senza sconfinare nel pessimismo cosmico leopardiano, che proprio l’esistenza in quanto tale sia sostanzialmente contrassegnata dalle difficoltà. In misura minore o maggiore, con modalità e tempistiche diverse, siamo tutti chiamati a superare impedimenti e avversità che possono condurre ai più diversi esiti. L’unico modo per non essere sopraffatti dagli eventi contrari, conferendo dignità all’individuo e alla comunità, è non sottrarsi alle prove che si prospettano dinanzi a noi: ne va della qualità della nostra esistenza, talvolta della sua stessa durata”.
E’ parte della prefazione del libro del sanremese Romolo Macrì, autore di ‘Emozioni fisiche’ nel quale il protagonista è Fabiano, ben conscio di questo ineludibile status dell’essere umano; così come lo è l’autore, del quale il personaggio letterario costituisce, per alcuni aspetti, una sorta di alter ego. A partire da tali coordinate, le vicende narrate in queste pagine conducono il lettore attraverso i decenni e i cambiamenti intercorsi nella nostra società in quell’ampio lasso di tempo. Cambiamenti che sovente vengono a prospettarsi, appunto, come ‘ostacoli’.
Asfissiato dalla mancanza di prospettive, il giovane Fabiano decide di lasciare la sua terra (pur senza mai abbandonarla del tutto) alla ricerca di nuovi orizzonti: geografici ma soprattutto antropologici ed esistenziali. Ed eccolo approdare dapprima nel profondo Nord, trasportato da un treno che sembra non arrivare mai a destinazione, per poi stabilirsi, infine, nella ridente Costa Azzurra: la terra delle opportunità. A Mentone il giovane emigrante incontra nuovi panorami, nuovi stili di vita, nuovi interlocutori, nuovi ostacoli. Ne scaturisce una nuova percezione di sé, una scoperta che spesso rischia di mettere in dubbio le sue stesse radici. Proprio i contrasti interiori – derivanti dalla perdita delle certezze e dunque dell’innocenza primordiale – lo conducono alla curiosa esplorazione delle indistinte possibilità, che in quanto tali sono pur sempre un rischio, un ostacolo. Fabiano si apre al mondo attraverso il lavoro, attraverso la quotidianità, attraverso le sue tante passioni; ma il mondo non sembra aprirsi a lui, almeno finché non si presenta al suo orizzonte sentimentale la figura di Stefania: la persona della sua vita, l’amore della sua vita. Un amore che porrà a sua volta un ostacolo, anzi ben più di uno. Con il tempo, le esperienze, le emozioni, le ferite, gli scatti di ira ma anche di generosità e di orgoglio, Fabiano imparerà a riconoscere gli ostacoli per ciò che essi realmente sono; proverà, con alterni successi, a superarli, a infrangerli; si troverà talvolta a dover prendere atto della loro insuperabilità, senza comunque arrendersi a essi. Un ostacolo si può anche aggirare, mai ignorare; soprattutto, nella Weltanschauung del protagonista, va fatto proprio e superato.
La lunga storia di “Emozioni fisiche” non si limita a narrare una sequenza di eventi. Il racconto si sviluppa nelle profondità dei soggetti che lo animano, trae spunti dalla realtà attuale evitando la mera descrizione delle vicende. È proprio in questi frangenti che emerge la peculiare visione dell’Autore: un autore inizialmente acerbo, dalla scrittura talora semplice ma dai contenuti che non risultano mai semplicistici né tanto meno banali. Un autore, alla sua prima prova letteraria, che ha letto molto e che in determinati passaggi sembra rimandare idealmente a certe ruvide istanze del Verismo. Ma soprattutto un autore che ha il coraggio di esprimere il proprio punto di vista sulle grandi questioni dell’attualità: dalle problematiche della crescita adolescenziale alla crisi dei valori familiari, dal dilagante senso di precarietà individuale ai nuovi comportamenti dettati dai social media, dall’intimità della sfera sessuale alle patologie dei rapporti di coppia, dalla perdita di identità all’appiattimento derivante dal conformismo imperante… Queste nette prese di posizione, che vogliono essere anche stimoli dialettici indirizzati alla riflessione del lettore, sono sviluppate senza infingimenti retorici; esse si dipanano attraverso un linguaggio schietto, che privilegia la scelta di non nascondersi dietro le ipocrisie ed i neologismi alla moda. Anche in questo caso gli “ostacoli” non mancano.
In un’ottica di critica letteraria, tengo particolarmente a evidenziare la crescita autoriale nello sviluppo complessivo della presente opera d’esordio. Lo stile compositivo di Macrì, inizialmente disomogeneo e qua e là “ruspante”, ha nel tempo acquisito una fluidità e una varietà di sfumature che gli consentono di esprimere con adeguata incisività – non disgiunta da una ritemprante vena umoristica – le vicissitudini del protagonista; e di definire mirabilmente, al tempo stesso, i vasti ambiti dei diversi contesti umani che fanno da sfondo, da “coro”, alle vicende narrate nel romanzo: contesti alquanto dissimili tra loro, in costante evoluzione e permeati di tematiche sociali d’indubbia valenza rappresentativa.
‘Emozioni fisiche’ è un racconto di passioni umane: quelle del protagonista, certo, ma anche e soprattutto quelle dell’Autore. E così, accanto ai progetti di Fabiano – quasi a motivarne costantemente il perseguimento – leggiamo di interessi e passioni inestinguibili: la cucina, la danza, il cinema, la musica, la lettura, il mare, il culturismo.
E’ un libro di grande speranza. Un libro che fa riflettere, divertire, arrabbiare, commuovere, soffrire… senza mai indurre alla disperazione. A corollario del romanzo, l’Autore ha fortemente voluto inserire cinque Appendici tematiche con l’intento di ribadire le sue principali priorità argomentative, proponendo ulteriori spunti di riflessione e approfondimento sulle dirimenti questioni affrontate da Fabiano. Una di queste sezioni è composta da una selezione di estratti dalle Sacre Scritture: non si tratta di un’operazione di proselitismo, bensì di un amichevole invito alla spiritualità. Ciascuno, intende suggerire Romolo Macrì, potrà farne l’uso che riterrà più opportuno. Ciò vale anche per le parti dedicate alle tematiche di natura tecnico-scientifica, accennate pure nelle note esplicative in margine al testo, che accompagnano la narrazione delle vicende umane troppo umane di Fabiano e degli altri protagonisti di questo racconto di fantasia… realistica. Perché un libro come “Emozioni fisiche” vuol essere essenzialmente, ma non soltanto, un racconto – e non è poca cosa, specie di questi tempi.