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Attualità | 21 marzo 2025, 14:45

Caso Bassetti, chiesto un mese di carcere per Costacurta. La difesa: “Nessuna minaccia, solo una protesta pacifica”

Dai legali di Costacurta è arrivata la richiesta di "assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste e spese processuali a carico del dottor Bassetti". L'11 aprile la sentenza

Caso Bassetti, chiesto un mese di carcere per Costacurta. La difesa: “Nessuna minaccia, solo una protesta pacifica”

Un mese di carcere. Questa la richiesta del Pm per Diego Costacurta, attivista del collettivo sanremese "Pecora Nera", accusato di aver rivolto minacce aggravate nei confronti del professor Matteo Bassetti, noto infettivologo genovese. Durante l’udienza che si è svolta questa mattina al Tribunale di Imperia, la difesa ha chiesto l’assoluzione con formula piena, rigettando l’ipotesi che le frasi pronunciate da Costacurta durante la contestazione potessero configurare un reato.

I fatti risalgono al novembre 2022, quando un gruppo di attivisti irruppe all’interno del Casinò di Sanremo, durante la presentazione del libro “Il mondo è dei microbi” scritto dallo stesso Bassetti. Il blitz – caratterizzato da cori, striscioni e toni accesi – aveva l’obiettivo di contestare la gestione sanitaria degli anni della pandemia. Secondo l’accusa, tuttavia, le parole rivolte all’infettivologo andavano oltre la protesta civile. In particolare, la frase “Ci ricordiamo di te, ti veniamo a prendere” è stata ritenuta dal pubblico ministero “oggettivamente intimidatoria”, anche in virtù della vicinanza fisica tra l’imputato e il medico e per questo la richiesta di un mese di reclusione. 

La difesa ha insistito su una lettura differente dei fatti, evidenziando come – né nei filmati analizzati né nelle testimonianze degli agenti presenti – emergano elementi concreti che facciano pensare a una reale minaccia, aggiungendo inoltre che il contesto andrebbe considerato come quello di una protesta verbale nei confronti di una figura pubblica, che – proprio in quanto tale – deve aspettarsi anche contestazioni veementi. 

"Il reato non esiste", ha ribadito Costacurta ai microfoni di Sanremonews. "Il giudice ha rinviato la sentenza all’11 aprile. In ogni caso, non ripongo fiducia nella giustizia: immagino già quale sarà l’esito. Penso che chiunque abbia un minimo di coscienza si renda conto che questa è una farsa."

Nei mesi scorsi, lo stesso Bassetti aveva raccontato in aula di aver vissuto quell’episodio con apprensione, parlando di una “vera e propria aggressione” e spiegando di aver temuto anche dopo l’evento, quando alcuni manifestanti si sarebbero avvicinati alla sua auto. Dal canto suo, Costacurta ha sempre rivendicato la natura non violenta dell’azione. "Accetteremo anche questa non-giustizia. L’11 aprile saremo pronti, come sempre”.

Andrea Musacchio

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