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Attualità | 01 marzo 2025, 12:21

Incentivi contestati a Sanremo e Taggia, cartella da 4,3 milioni per Proget Energy: il Tar si dichiara non competente, palla alla Cassazione

La società, nel 2007, aveva stipulato convenzioni con il Gestore dei Servizi Energetici per ottenere incentivi previsti dal provvedimento CIP 6/92. Tuttavia, alcune verifiche svolte hanno portato alla luce presunte irregolarità

Incentivi contestati a Sanremo e Taggia, cartella da 4,3 milioni per Proget Energy: il Tar si dichiara non competente, palla alla Cassazione

Il Tar Lombardia ha dichiarato improcedibile una parte del ricorso presentato dalla Proget Energy S.r.l. contro la cartella esattoriale da oltre 4,3 milioni di euro, avviata per il recupero di incentivi pubblici percepiti dalla società per la produzione di energia elettrica. Inoltre, il tribunale ha sollevato un conflitto di giurisdizione, ritenendo che il caso non rientri nella sua competenza e chiedendo quindi alla Corte di Cassazione – Sezioni Unite di stabilire quale sia il giudice competente.

La vicenda riguarda gli impianti di produzione di energia della Proget Energy, situati a Sanremo (Collette Ozotto) e Taggia. La società aveva stipulato nel 2007 delle convenzioni con il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per accedere agli incentivi previsti dal provvedimento CIP 6/92. Tuttavia, in seguito a verifiche effettuate dal GSE, da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) e dalla Procura di Imperia, sono emerse presunte irregolarità.

Nel sito di Collette Ozotto, è stato scoperto un impianto aggiuntivo non dichiarato, alimentato a olio vegetale, che non avrebbe dovuto beneficiare di incentivi. A Taggia, invece, i gruppi di generazione previsti dalle convenzioni sono stati sostituiti con un sistema “dual fuel”, capace di utilizzare combustibili diversi da quelli autorizzati.

Sulla base di queste verifiche, con la delibera n. 638/2015, ARERA ha stabilito che Proget Energy aveva ricevuto indebitamente 4.373.403,96 euro di incentivi pubblici. La Cassa Servizi Energetici e Ambientali (CSEA) ha quindi richiesto la restituzione della somma e ha avviato la procedura di riscossione tramite l’Agenzia delle Entrate, notificando nel 2018 una cartella di pagamento alla società.

Proget Energy ha impugnato prima la delibera ARERA e poi la cartella esattoriale, cercando di far valere le proprie ragioni in tribunale. Inizialmente, il caso è stato esaminato dalla Commissione Tributaria Provinciale di Imperia, che però ha dichiarato il proprio difetto di giurisdizione, stabilendo che la competenza fosse del giudice amministrativo.

Giunta al Tar della Lombardia, la vicenda ha subito un nuovo sviluppo: il tribunale ha dichiarato improcedibile una parte del ricorso, mentre su altre questioni ha sollevato un conflitto di giurisdizione, ritenendo che il recupero delle somme richieste non rientri nella sua competenza. Per questo motivo, ha deciso di trasmettere gli atti alla Cassazione, che ora dovrà stabilire quale giudice potrà esaminare il caso.

Con questa decisione, il procedimento rimane in sospeso fino alla pronuncia della Corte di Cassazione – Sezioni Unite, che avrà il compito di chiarire definitivamente la competenza giuridica sulla controversia.

Andrea Musacchio

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