Il 2024 ha segnato un record storico per gli arrivi di pesce straniero in Italia, con ben 1,1 miliardi di chili. Un fenomeno che, complice un’etichettatura ancora poco chiara e una scarsa conoscenza del pescato locale, ha messo in difficoltà il pesce italiano. Coldiretti Pesca ha lanciato un allarme, organizzando una giornata a Roma per sensibilizzare i consumatori a riconoscere il prodotto Made in Italy e orientarsi correttamente tra le etichette.
“La Liguria, grazie a una piccola Pesca legata fortemente al prodotto ittico locale, deve tutelare il proprio patrimonio ittico contro l’afflusso di pesce straniero”, affermano Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale. “I pescatori liguri vivono di pesci come le alici, i gamberi e il pesce azzurro, fondamentali per la nostra cucina e ricercati dai consumatori proprio per la freschezza e la qualità che li contraddistingue.”
Negli ultimi quarant’anni, la dipendenza dall’estero per il pesce italiano è passata dal 30% al 90%, con oltre 840 milioni di chili di pescato che arrivano da altri Paesi. “Come Coldiretti ci impegniamo costantemente a promuovere e tutelare il pesce fresco e locale della nostra regione. La Liguria è una realtà unica per qualità e diversità del suo pescato, e per noi è fondamentale educare i consumatori a scegliere consapevolmente, per difendere non solo la nostra tradizione gastronomica, ma anche i pescatori locali e l’ambiente marino,” afferma Daniela Borriello, Responsabile Coldiretti Pesca Liguria. “In Liguria, i piatti tradizionali a base di pesce povero sono un segno distintivo della nostra cultura gastronomica, e il pesce locale deve essere promosso per il bene dei consumatori e della nostra economia,” spiega Borriello.
Concludono Boeri e Rivarossa: “Una maggiore trasparenza nell’etichettatura è oggi più che mai essenziale per aiutare il consumatore a compiere scelte consapevoli.”