Nelle scorse settimane sembrava che la diatriba tra locali di piazza Bresca e piazza Sardi a Sanremo ed i residenti fosse finalmente risolta. Una sorta di ‘gentlemen agreement’ che mettesse la parola fine ai rumori eccessivi e alla musica ad alto volume da parte degli esercenti e gli esposti e le denunce da quella di chi vive negli appartamenti affacciati sulla ‘movida’.
L’accordo prevedeva qualche ‘eccesso’ nel corso degli appuntamenti clou dell’anno (Festival, Capodanno, Ferragosto e qualcosa d’altro) ma senza esagerare. E, invece, proprio il Festival ha portato una nuova ‘guerra’ tra locali e residenti, anche se effettivamente non è proprio un gestore ad averla dichiarata ma, indirettamente, uno dei partecipanti alla kermesse canora matuziana. Stiamo parlando di Fedez che, dallo scorso weekend ha trasformato un intero locale, il 'Controcorrente' di piazza Sardi, nel ‘Doom district’, ovvero il centro operativo del rapper, con tanto di offerta di food & beverage per gli ospiti. Ma non basta, perché da domenica il locale offre anche musica (tra le 18.30 e le 20.30) con le ovvie rimostranze dei residenti che sostengono sia ad un volume eccessivo.
E non sono mancati i classici cartelli di protesta, che vengono esposti da una residente della zona: "Più scuola e meno Dj", "Più educazione e meno discoteche", "Meno decibel più rispetto", "No discoteche alla Marina", Meno affari più rispetto". Sono queste le scritte apparse per protestare contro i rumori. Una situazione che si ripete ogni anno e che spetterà al Comune dirimere per evitare che in futuro si ripeta.
“Capiamo il momento festivaliero – ci hanno detto – ma non solo non si può dormire, è praticamente impossibile parlare tra di noi in casa mentre tremano muri e suppellettili, un vero incubo”. Lunedì scorso in molti sono scesi sul piede di guerra, minacciando esposti, querele e quant’altro. E’ stato informato il comune e, con un intervento dell’Assessore al Commercio Lucia Artusi, sembra che l’entourage di Fedez abbia compreso e, nel pomeriggio di ieri si è arrivati a un compromesso. I volumi sono stati ridotti, anche se la preoccupazione per i prossimi giorni rimane elevata, visto che sono previsti tanti appuntamenti all’interno del locale.
Quello degli affitti settimanali per il Festival è diventato un vero e proprio business per chi gestisce locali nel centro della città, dove molti hanno abbandonato le vendite durante la kermesse, grazie all’arrivo dei brand nazionali ed internazionali, delle case discografiche ma anche dei singoli cantanti, che si creano un luogo dove promuoversi. Si parla di affitti importanti, nell’ordine delle decine di migliaia di euro, che ovviamente attraggono i proprietari o gestori dei locali. Ma, nel caso del ‘Doom district’ rischiano di fermare gli accordi presi nelle settimane scorse e di far nuovamente prendere in mano l’ascia di guerra dai residenti. Dal canto loro gli altri gestori preferiscono non commentare la scelta dei gestori del ‘Controcorrente’ anche se ovviamente si augurano che tutto possa tornare nei ranghi dopo la settimana del Festival.