Francesca Michielin torna per la terza volta al Festival di Sanremo e lo fa con un brano, ‘Fango in Paradiso’, scritto dalla stessa cantautrice insieme a Davide Simonetta e Alessandro Raina.
Un pezzo intimo che affronta la disillusione e il dolore che arrivano al termine di una relazione.
“Sono davvero felice, sono molto grata perché per me essere a questo festival è molto importante - ha raccontato Michielin - Lo faccio anche per me stessa. Queste sono state annate un po’ complicate e sentire il mio corpo vivo, caviglia a parte, e cantare questo pezzo con tutta me stessa è stato pazzesco. Poter cantare sul palco dell’Ariston è un grande dono”.
Il brano è nato di getto in un paio d’ore in un pomeriggio di fine luglio: “Non avevo in mente di tornare al Festival, ma se la canzone arriva e mi piace, allora vado. Dopo averla registrata e ascoltata, ho pensato ‘devo andarci’”.
Michielin racconta la sua fragilità e non ha paura di mettere in luce anche le imperfezioni: ”È una canzone d’amore però è una canzone insolita per essere una canzone d’amore. Il testo è un po’ inusuale. ‘Fango in Paradiso’ rappresenta l’imperfezione nella perfezione. Sono sempre attenta a tutto e non mi godo il momento. Torno al festival perché mi voglio godere il momento e vivere al cento per cento, seminando imperfezione in giro, questo fango in Paradiso. È un brano che con l’orchestra si esprime al meglio”.
Il brano è accompagnato da un videclip con due protagonisti speciali, Maziar Firouzi, già protagonista di ‘Io non abito al mare’ e il pilota asturiano Fernando Alonso: “È incredibile, lui da sempre tutto. Nel mondo del Motorsport è agée, ma dà sempre tutto e questo per me è stato fonte d’ispirazione”.
Per l’artista che tra pochi giorni compirà trent’anni questo è un ritorno all’Ariston dopo la prima, nel 2016, con ‘Nessun grado di separazione’, brano classificatosi al secondo posto e rappresentante dell’Italia all’Eurovision Song Contest dello stesso anno; e dopo ‘Chiamami per nome’ in concorso nel 2021 per l’occasione in coppia con Fedez.
“Faccio questo lavoro da metà della mia vita, non sarò più un enfant prodige - ride -. Festeggerò il compleanno all’arena di Verona il 4 ottobre, san Francesco, un concerto evento , una specie di primavera sound all’arena, si chiama tutto in una notte. Con me sul palco ci saranno tanti artisti, tanti se ne aggiungeranno. Ci sarà Irama, e sono persone che nel mio percorso mi hanno accompagnata. Sarà un compleanno molto speciale”.
Un sogno per questo festival?: “Arrivare seconda anche quest’anno, Toto Cutugno style - continua l’artista - Sono consapevole di non essere più una giovane promessa. Sono qui veramente perché voglio regalarmi questo momento di godimento. Una canzone così corporea, in cui canti dando tutto e serve tecnica, per me è un segnale del mio corpo che vuole riprendersi il suo spazio. Voglio sentirmi viva di nuovo. Non è la classifica che mi preoccupa. Voglio fare un bel festival, me lo merito”.
“Credo molto nello studio, studiare musica mi ha aiutato molto a livello di composizione, di risoluzione armonica. Ho fatto un disco ‘cani sciolti’ in cui ci sono progressioni armoniche inusuali per il pop contemporaneo. L’andare in studio, applicarsi, aiuta a far nascere le canzoni. Si acquisisce così una consapevolezza e una sensibilità differente”.