Prosegue la Cassini Festival Week, con tanti ospiti e tanto buon umore. La mattina è iniziata con l’intervento di Vincenzo Russolillo, presidente del Consorzio Gruppo Eventi e ideatore di Casa Sanremo, che da diciotto anni ospita eventi musicali, che portano un grande arricchimento alla città di Sanremo ed è ormai diventata un punto di riferimento per la crescita artistica di molti giovani soprattutto dopo le selezioni di Casa Sanremo Campus. Durante le interviste svolte dalla Redazione giornalistica del Liceo G.D Cassini, ill dottor Russolillo ha svelato l’origine della sua passione per il mondo dello spettacolo e della musica che affonda le sue radici nell’infanzia, infatti già a sette anni sognava l’Ariston. Le sue aspirazioni hanno avuto l’impulso decisivo nel 1990 quando sfidando per la prima volta i suoi genitori, si è recato a Sanremo e ne è rimasto "folgorato". La chiacchierata è proseguita con la descrizione del progetto di cui va più fiero, ossia Casa Sanremo, nato da un semplice suggerimento di un amico , che ha successivamente preso forma in una piccola stanza del Palafiori di Sanremo, dove oggi è una grande e solida realtà. Oggi infatti Vincenzo Russolillo gestisce circa 987 persone, che contribuiscono all’organizzazione del Festival, compresa la struttura del palco Suzuki in Piazza Colombo.
L’intervista si è conclusa con un’esortazione da parte dell’ospite a una maggiore partecipazione dei cittadini sanremesi alle iniziative legate al Festival, in relazione all’enorme potenziale che questo offre per il futuro dei giovani, perché, come ha detto lo stesso Russolillo “Sanremo mi ha dato tutto”.
Un altro ospite molto atteso di questa mattinata è stato Dario Salvatori, giornalista e critico musicale, conduttore radiofonico e direttore artistico di Radio Scrigno. L’intervista è diventata subito un dialogo molto interessante, condotta insieme dalla Redazione giornalistica del Liceo G.D. Cassini e dai giornalisti di Radio Galilei del Liceo G. Galilei di Potenza. Il critico si è espresso su molti temi riguardanti sia l’attualità sia la storia del Festival, tra i quali l’uso dell’autotune, che paragona all’intelligenza artificiale di cui teme un progressivo abuso, dovuto alla sempre maggiore volontà di ottenere fama e successo nel minor tempo possibile. Molto interessanti sono stati gli aneddoti legati alla sua partecipazione alla commissione per selezionare le canzoni in gara sotto la conduzione di Raffaella Carrà, Pippo Baudo e Paolo Bonolis. Durante questa esperienza Salvatori ha potuto constatare che esistono due strade possibili per portare alla notorietà un brano: il Festival stesso e i tormentoni. Ha inoltre sottolineato il fatto che per pubblicizzare una canzone sia necessario valorizzare l’immagine del cantante, enfatizzando la sua personalità e accostando la sua immagine a un prodotto di consumo. Ѐ stato inoltre molto apprezzato il suo intervento riguardante l’invito di ospiti internazionali, come Paul Anka e Louis Armstrong, che hanno dato prestigio alle edizioni del 1964 e 1968. D’altra parte ha anche parlato del successo della musica italiana negli USA grazie al brano “Nel blu dipinto di più” di Domenico Modugno, definito semplicemente “Volare”, vincitore per altro di due Grammy, uno per il testo e uno per l’interpretazione, ma anche di brani come “Quando quando quando” di Tony Renis e “Io che non vivo senza te” di Pino Donaggio
Ma la Cassini’s Festival week non è solo intrattenimento, ma anche attualità e riflessioni come è stato dimostrato dall’intervento della Polizia Postale recentemente rinominata C.O.S.C. Il focus di questo interessante evento è stato il cyberbullismo, un tema molto delicato, affrontato con grande professionalità ed empatia dal Professor Andrea Cartotto e con la diretta di “Cuori Connessi”, un progetto nato dalla collaborazione tra Unieuro e la Polizia di Stato contro il cyberbullismo. Durante il collegamento l’avvocato civilista e docente in materia di iritto nelle nuove tecnologie Guido Scorza, che ha affermato “che la nostra libertà individuale è data anche dall’Intelligenza Artificiale e che l’algoritmo “controlla” le nostre azioni”. Secondo l’avvocato le nuove tecnologie hanno cambiato rapidamente la comunicazione: “Per mettere 50 mila persone su una macchina ci sono voluti 50 anni mentre con Chat GPT sono stati impiegati neanche 2 mesi”. In seguito il Professor Cartotto ha interrotto il collegamento per effettuare alcune riflessioni sulla accessibilità alle informazioni personali, che pur essendo protette da password o messaggi codificati, sono tuttavia facilmente fruibili e non cancellabili. L’incontro è proseguito con la visione di un cortometraggio sulla tragica storia di Carolina Picchio, vittima di cyberbullismo nel 2013.
La mattinata si è conclusa con l’eclettica regista, musicista e appassionata di moda, LeiKié, che ha portato una ventata di energia in aula magna. Dagli esordi a teatro al lavoro come centralinista in un’azienda di moda, fino alla conclusione del suo ultimo progetto “Pap music” di cui è regista, produttrice e compositrice di novantotto colonne sonore. Ha suscitato molto interesse la sua riflessione sul coraggio di andare controcorrente e di non fermarsi alle apparenze, con un appello ad amare e rispettare sempre chiunque ci circondi. La seconda giornata è dunque terminata con un messaggio universale, ma a volte sottovalutato: diffondere amore e rispetto a tutte le persone che ci circondano.
A cura di: Francesca Pelini, Adele Ricolfi, Maria Boeri, Perla Aliani, Leonardo Goracci