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Eventi | 29 gennaio 2025, 15:00

Sanremo: al liceo Cassini il maestro Pino Pirazzoli incontra gli studenti del musicale (Foto e video)

Il direttore d'orchestra Rai ha parlato con gli studenti di come è nato il suo rapporto con la musica e come si sia evoluto negli anni

Ospite d'eccezione al liceo musicale Cassini di Sanremo: a incontrare i ragazzi nell'aula magna del plesso di Villa Magnolie è stato il direttore d'orchestra del Festival di Sanremo Pino Pirazzoli, in un'iniziativa organizzata dall'istituto chiamata Cassini Festival week, con diversi eventi organizzati per avvicinarsi alla kermesse, tra cui appunto questo incontro.

"La musica è sempre votata al bene e all'armonia, con l'obiettivo di fare sentire la gente - ha esordito il maestro Pirazzoli - La musica si fa con il sentimento e vedo belle facce di voi ragazzi il sentimento, quindi sono io che ringrazio voi per l'accoglienza".

Gli studenti del musicale si sono poi esibiti con diversi brani di fronte al maestro, che ha apprezzato sia il livello sia la passione che i ragazzi hanno mostrato, esibendosi in un ampio repertorio musicale che ha abbracciato sia la musica italiane che quella internazionale. A intervallare le esibizioni, gli studenti che curano il giornale scolastico hanno posto alcune domande, realizzando un'intervista in cui hanno chiesto a Pirazzoli come sia nato il suo rapporto con la musica e come si sia evoluto nel corso degli anni.

"Lei ha diretto diverse manifestazioni, qual è l'esperienza che porta più nel cuore?

Ho iniziato a suonare all'età di 4 anni e crescendo mi sono legato sempre più a questo mondo. L'esperienza più importante per me è stata a 14 anni, quando suonando davanti al pubblico ho capito cosa potevo trasmettere. Oggi ho 75 anni e suono con lo stesso entusiasmo di allora, con la stessa voglia di fare. Questo è importante, mantenere lo stesso entusiasmo. Ancora oggi sto imparando, anche da voi e dalla vostra forza".

"Come cambia la vita durante il Festival?

Ho iniziato a lavorarci nel '75, e poi nel 1980 l'orchestra è stata tolta. Vivevamo l'esperienza come un'avventura settimanale. Negli ultimi anni le cose sono cambiate dopo il ritorno dell'orchestra. Nel mentre la musica e la discografia è cambiata, quindi bisogna calcolare come abbinare le particolarità degli strumenti alle canzoni. Sono stato capomaestro nel 90 e 91, poi sono stato via per qualche anno e sono tornato. Quest'anno devo dire che diverse canzoni hanno una melodia più tradizionale, quindi la musica sarà più dominante. Compito del capomaestro è studiare il timbro e tutto il resto, in modo che l'orchestra sia già pronta. Non è una cosa immediata, è un lavoro, in cui si sta seduti con uno strumento in mano 8 ore al giorno. E per questo voglio vedere una buona armonia".

"Ha ancora sogni nel cassetto?

Vorrei imparare la musica. Non è mai finita, non si finisce mai di imparare. Io sento di tutto, sento le colonne sonore, sento i grandi maestri. Ultimamente a teatro ho visto un musical che mi ha entusiasmato, la musica era talmente bella e talmente nuova che mi ha rapito. Ci so o geni che hanno dato vita a pagine di storia bellissime, che magari a volte si ha paura di affrontare ed è un peccato, perché non ci sono limiti nella musica. E aggiungo, la musica quando è bella è anche facile. E io morirò con questa voglia di imparare la musica".

"Quali consigli dare a un ragazzo che vuole vivere nel mondo della musica?

Tutti i musicisti a Sanremo hanno qualcosa in comune. Hanno iniziato da piccoli e non si sono fermati. Avevano tutti un obiettivo, che era imparare a fare quello a cui si dedicavano. La musica non si impara solo a scuola, si impara a casa, facendo esercizi, ripetendo, diventando sempre più sciolti. A 18 anni avevo una velocità sulla dita incredibile. Chi con uno strumento chi con l'altro, bisogna esercitarsi, fino ad arrivare a parlare con lo strumento, ricevendone quasi un sentimento. Non è vero che il musicista diventa egoista, anzi. La musica è comunicazione di sentimenti, e questo deve essere".

E al termine il maestro, prendendo in prestito una chitarra, ha voluto suonare insieme ai ragazzi stessi, in un'ovazione generale che ha coinvolto tutta la platea accorsa al Cassini.

Elia Folco

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