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Attualità | 29 gennaio 2025, 07:21

Da Sanremo al Cern: il ricercatore sanremese Gianluca Vernassa tra le firme della nuova frontiera della lotta ai tumori (Foto)

"Un posto come il Cern può sembrare distante, ma con la passione e l'impegno non è irraggiungibile"

Sembra una favola quella vissuta da Gianluca Vernassa, giovane ricercatore cresciuto a San Romolo che ormai da quattro anni lavora al Cern, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle. E che oggi vede il suo nome comparire tra i realizzatori di GaToroid, un superconduttore grazie al quale si potrebbero fare importanti passi in avanti nella lotta contro il cancro.

"Fin da piccolo ero attratto dalla scienza - racconta Vernassa - e ho sempre visto posti come questo molto distanti, con un accesso particolarmente difficile. In realtà non è così, e anzi anche un ragazzo come me che viene da San Romolo un passo alla volta può arrivare ovunque".

E in effetti il percorso di Vernassa è "straordinariamente ordinario": dopo il diploma al liceo Cassini, inizia a studiare ingegneria meccanica a Genova dove al terzo anno il relatore della sua tesi Alessandro Rebora gli consiglia di fare domanda per un periodo di application al Cern, dove inizia a lavorare al termine del ciclo di studi, occupandosi proprio di questo progetto.

Ma in cosa consiste precisamente? Si tratta di un'innovazione nell'adroterapia, una forma si radioterapia per curare i tumori. "Ci sono alcune famiglie di tumori che possono essere debellate se bombardate da delle radiazioni elettromagnetiche, quindi se controllate queste radiazioni possono distruggere le cellule di dna e il tumore non riesce a riprodursi. Mandando quindi degli ioni a determinate velocità, è possibile fare in modo che il l'area d'impatto sia circoscritta proprio al punto interessato". Ed è qui che si inserisce il lavoro di Vernassa, che ha realizzato dei magneti che compongono il conduttore, attraverso i quali è possibile appunto regolare il punto di impatto delle particelle, così da non provocare danni nelle cellule sane è danneggiare solamente il cancro.

Il team di ricerca ha effettuato diversi test sul magnete e raccolto misurazioni precise del profilo del campo magnetico: "Il magnete ha generato un campo che corrispondeva a quello previsto con un errore inferiore all'1% e non ha mostrato segni di degrado meccanico dopo i test di accensione" aggiunge Vernassa. Il passo successivo sarà quello di andare a realizzare macchinari che siano a misura delle strutture ospedaliere, operazione non così semplice dato il costo che richiederebbe l'intera costruzione: alcuni centri si sono dimostrati interessate a contribuire, anche da un punto di vista economico, a questo passaggio, come la PARTREC che ha sede a Groningen.

Il progetto è stato anche recentemente presentato negli Stati Uniti alla presenza dello stesso Vernassa, un'ulteriore consacrazione per il suo operato, in vista anche di quello che prospetterà il futuro: "Nel corso del dottorato che sto per concludere ci occuperemo di capire quali saranno le necessità e gli obiettivi del Cern negli anni a venire nella ricerca sui magneti, ma un giorno mi piacerebbe spostarmi in Asia per un anno o due, perché sono molto bravi in questo settore, principalmente Corea o Giappone".

Percorso per il futuro chiaro in mente, senza però dimenticare da dove si è partiti: "Qualche volta casa manca, specie il mare, ma quando posso torno". E qualche volta è Sanremo ad andare da lui - Il Cassini ogni anno organizza visite al Cern e lo scorso anno ho potuto incontrare alcuni compaesani. Mi ha fatto piacere poi vedere ragazzi che mettono piede qui dentro e sono interessati. E chissà, magari vedere un concittadino può dare una spinta in più. Anche perché conosco persone che ha interrotto gli studi anche se c'è molto bisogno ad oggi di gente che studi, pensiamo solo alle energie rinnovabili e quant'altro. E forse adesso più che mai abbiamo bisogno di persone preparate e formate".

Elia Folco

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