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Attualità | 21 gennaio 2025, 17:30

Dopo mesi di buio, ecco la luce: il sindaco Conio convoca Taggese e Sanremese per il cronoprogramma dell'Ezio Sclavi

Dopo anni di abbandono, si intravedono spiragli di luce per lo stadio di Levà

Dopo mesi di buio, ecco la luce: il sindaco Conio convoca Taggese e Sanremese per il cronoprogramma dell'Ezio Sclavi

Dopo anni di abbandono, si intravedono spiragli di luce per lo stadio Ezio Sclavi di Levà. Il sindaco di Taggia, Mario Conio, ha annunciato di essere in attesa della costituzione ufficiale dell’associazione temporanea di imprese (ATI) tra Taggese e Sanremese. Una volta formalizzato il gruppo, il primo cittadino incontrerà i presidenti delle due società sportive per stabilire il cronoprogramma del recupero della struttura sportiva.

Le problematiche relative alla gestione dello stadio avevano già visto un primo tentativo di risoluzione attraverso l’assegnazione condivisa tra Argentina Arma e Taggese, un’ipotesi che si è però arenata per l’impossibilità di trovare un accordo tra i due club. Successivamente, l’amministrazione ha pubblicato un bando per la gestione dell’impianto, vinto dall’ATI formata da Taggese e Sanremese, che ha prevalso su una cordata composta dall’Argentina Arma e dalla Polisportiva Riviera dei Fiori 2.3.

L’assegnazione, però, non è stata immediata. Un anno della concessione, che scadrà nel 2027, è stato perso a causa delle dispute legali sollevate dall’Argentina Arma. La società, legata storicamente allo stadio Sclavi, aveva presentato ricorso al Tar contro l’esito del bando, ma il ricorso è stato respinto sia dal tribunale amministrativo regionale sia dal Consiglio di Stato, che lo scorso dicembre ha confermato la validità dell’assegnazione.

Tra gli appassionati rossoneri, la mancata assegnazione all’Argentina Arma ha suscitato non poche polemiche, alimentando un dibattito legato al valore affettivo che lega lo stadio alla storia calcistica del club. Ora, con la questione giudiziaria risolta, l’attenzione si sposta sul futuro dello stadio Sclavi, che potrebbe finalmente tornare a essere un punto di riferimento per lo sport e la comunità locale.

Andrea Musacchio

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