Eventi - 18 gennaio 2025, 07:21

'Casa Sanremo' diventa maggiorenne e raddoppia la durata: a tu per tu con il patron Vincenzo Russolillo

Il 'Gruppo Eventi' si occupa della manifestazione del Palafiori ma anche dell'allestimento e logistica di 'Tra Palco e città'. Come saranno le due settimane?

L’allestimento del Palafiori è già partito e, il 1° febbraio è prevista la prima delle due inaugurazioni per quest’anno. Stiamo parlando di ‘Casa Sanremo’, il contenitore che viene organizzato in concomitanza con il Festival della Canzone, che da tanti anni non è più una collaterale ma è parte integrante della kermesse canora con una grande vicinanza tra il ‘Gruppo Eventi’ che la organizza e la Rai.

La società, guidata da Vincenzo Russolillo, oltre ad organizzare ‘Casa Sanremo’ si occupa anche dell’allestimento e della logistica di ‘Tra palco e città’, la serie di appuntamenti organizzati dall’ente di Stato che si svolgono in piazza Colombo ed in altre location del centro. Come ogni anno, a pochi giorni dal Festival abbiamo incontrato il patron di ‘Casa Sanremo’, che ci ha parlato a 360 gradi dell’edizione 2025.

La prima curiosità riguarda soprattutto l’allargamento della manifestazione che, invece, di iniziare la domenica precedente, quest’anno apre il 1° febbraio: “Ne parliamo da anni – ha detto – e, visto che siamo già qui per altre cose, abbiamo deciso di ‘testare’ questo desiderio di Festival tra il pubblico e gli addetti ai lavori. Può essere un’opportunità per noi ma anche per la città, dove ospiti e maestranze si riversano per una settimana in più. Noi siamo un contenitore che a Sanremo deve tanto ma che in città ha riversato tanto negli anni. Tra staff, partner ed ospiti senza di noi non sarebbero venuti. Forse alcuni dimenticano tutto ciò, anche perché è diventata una ‘facile abitudine’. Non voglio certo lamentarmi ma non credo che la città debba essere scontenta di quanto facciamo. Da 18 anni il Palafiori vive quasi esclusivamente su ‘Casa Sanremo’ e ci auguriamo che possa continuare anche nie prossimi anni”.

Come sarà questa settimana ‘aggiuntiva’? “Sarà del tutto simile, con qualche attività diversa dal solito. Non dimentichiamo che, a parte la settimana in cui c’è la trasmissione televisiva, in città c’è tanta gente che lavora e che vuole vivere l’appuntamento”. Ci saranno due inaugurazioni? “La prima, quella vera, è il 1° febbraio ma ne avremo una anche la domenica precedente al Festival”. Quali argomenti ci saranno? “Parleremo di sociale, avrem due appuntamenti sulla legalità ed avremo novità importanti sulla musica e sul food&beverage, senza dimenticare la ‘piazzetta Marconi’ per tutte le radio al piano zero, dopo aver bonificato 3.500 metri quadri per un nuovo spazio per la città”.

Quanto fa aumentare le presenze in città la seconda settimana di ‘Casa Sanremo’? “Non faccio stime particolari ma penso che possano attestarsi in un 10/15% per posti letto e accoglienza ristorativa. Molto spesso l’analisi si fa solo su dormire e mangiare, ma chi viene spende comunque anche in altre attività della città, facendo vivere tutta l’economia della città. E’ un meccanismo che non può fermarsi alla sterile diatriba con una piccola parte di commercianti, in relazione alla presenza di un piccolo punto di ristoro per gli sponsor al Palafiori di soli 80 posti a sedere. Riversando in città più di mille persone che, in un mese tra diretto, indiretto e indotto, contano circa 15/20mila posti letto, gli 80 posti del nostro ristorante sono una bazzecola. Noi abbiamo sempre cercato di capire i punti di contatto e trovare soluzioni e collaborazioni. Con qualcuno ci siamo riusciti e continuiamo a farlo, con altri ci si ragiona ma ci piacerebbe anche sapere cosa vogliono fare. Noi abbiamo partecipato a un bando pubblico al quale non ha partecipato nessuno e, se ci fosse stato veramente interesse, saremmo stati in tanti. Io riconosco una grande collaborazione con i professionisti di Sanremo e con i quali ci siamo fidelizzati da anni. C’è un’altra parte della città ci conosce poco e che invitiamo a fare un giro al Palafiori per capire le potenzialità di future collaborazioni”.

A proposito di posti letto, dopo una lunga serie di chiusure tra gli anni ’80 e ’90, a Sanremo stanno riaprendo gli alberghi, anche di qualità. Il Festival ha contribuito a tutto ciò? “Credo che tutto si deva alla kermesse canora e moltissimo anche a ‘Tra palco è città’ che ha riversato migliaia di persone che lavorano attorno all’evento, insieme ai partner aggiuntivi e all’interesse che si è creato con il cosiddetto ‘Festival diffuso’. Sarebbe da miopi non pensare di sfruttare questo momento, anche perché i prezzi della settimana festivaliera, possono sopperire ad eventuali momenti di chiusura. Penso che queste siano sfide importanti che possono spronare chi certe migliorie alle proprie strutture non le ha fatte. Mentre nascono eccellenze e molti si rinnovano, c’è una parte di accoglienza che è ai limiti della decenza”.

All’esterno del Palafiori c’è anche il lavoro della ‘Gruppo Eventi’: “Ci occuperemo della parte organizzativa per conto di Rai Pubblicità, in un progetto che abbiamo visto nascere, crescere ed espandersi. Lo facciamo nella logica di realizzare un qualcosa di utile per la macchina festivaliera. Parliamo di una alchimia magica, tra il brand Sanremo e la città che non dovrebbe essere interrotta. La sfida della settimana in più può essere una sfida ed un apripista, in modo da illuminare qualcuno per il futuro”.

Il palco sarà simile allo scorso anno? “Si, ci sono solo alcuni cambiamenti sull’allestimento e le strutture ma ci sarà nuovamente la Suzuky come sponsor. Lavoriamo sempre nella logica di costruire un’opportunità di aggregazione. Nelle ultime edizioni abbiamo avuto la fortuna di essere ‘sopportati’ perché ammettiamo di essere un po’ invasivi. Dal punto di vista organizzativo l’appuntamento di quest’anno di ‘Tra palco e città’ vedrà l’installazione di nuovi ledwall, che garantiranno a tutti di vivere ancora meglio la manifestazione”.