Un ricorso collettivo. Questa è l'ipotesi che prende sempre più corpo al termine dell'incontro tenutosi ad Arma di Taggia, presso la sala delle opere parrocchiali in via San Francesco, gremita di cittadini. L'incontro, organizzato da Luca De Pasquale, è stato pensato per offrire risposte concrete ai numerosi abitanti che negli ultimi mesi hanno dovuto fare i conti con l'aumento esorbitante delle bollette dell'acqua.
L'evento, che ha visto la partecipazione di oltre 100 persone, è stato guidato dall'avvocato Enrico Panero, esperto nel settore, che ha illustrato i passi necessari per procedere con i ricorsi. “L'iniziativa di oggi sollecita il comune mal contento dei cittadini destinatari di queste bollette esorbitanti,” ha dichiarato l'avvocato. “Le prossime mosse? Fare una contestazione formale, richiedere la valutazione del corretto computo del consumo dell'acqua, evidenziare l'illegittimità delle tariffe – ancora oggi non autorizzate – e tentare una conciliazione con Arera. È possibile inoltre richiedere l'intervento del difensore civico per accedere agli atti e verificare la legittimità delle tariffe. In caso contrario, si procederà con un'azione cumulativa per l'accertamento negativo del credito. Un ricorso collettivo? Sì, chiamiamolo così.”
Luca De Pasquale, organizzatore dell'iniziativa, ha espresso il suo rammarico per l'inerzia delle istituzioni: “Questa iniziativa nasce per dare risposte ai cittadini. Purtroppo, continuano ad arrivare bollette astronomiche. Cercheremo di organizzare un ricorso collettivo. La situazione è insostenibile: comuni, associazioni e sindacati mostrano un lassismo generale incredibile! Dopo un anno dall'introduzione della tariffa unica, nessuno ha dato risposte legali. Rivieracqua scarica le responsabilità sulla struttura commissariale, ma noi cosa dobbiamo fare? Pagare e basta? È una situazione fortemente insopportabile.”
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