Leggi tutte le notizie di SALUTE E BENESSERE ›

Attualità | 08 gennaio 2025, 18:56

Rivieracqua risponde alle proteste arrivate da Bordighera e Ospedaletti "Corrispettivi determinati da Arera e dall'Ato idrico provinciale"

Continuano le contestazioni di residenti e proprietari di seconde case dopo l'arrivo delle ultime bollette

Rivieracqua risponde alle proteste arrivate da Bordighera e Ospedaletti "Corrispettivi determinati da Arera e dall'Ato idrico provinciale"

Rivieracqua torna a parlare delle cosiddette ‘bollette pazze’, trattate in questi giorni soprattutto a Bordighera e Ospedaletti e che riguardano gli incrementi tariffari deliberati nel corso del biennio 2022/2023, applicati allo stesso biennio.

“I corrispettivi applicati agli utenti del servizio idrico integrato – evidenzia Rivieracqua - sono determinati secondo i criteri stabiliti dall'Autorità di Regolazione per l'Energia Reti e Ambiente (ARERA), in conformità con le disposizioni vigenti. Le tariffe, che l'azienda applica nel calcolo delle proprie bollette, non sono determinate autonomamente da noi, ma dalla ‘Struttura Commissariale’ dell'ATO Idrico Ovest Provincia di Imperia, la quale è responsabile della loro determinazione nell’esercizio delle funzioni di Ente di Governo d’Ambito, e dall’ARERA, competente per la loro approvazione finale”.

Rivieracqua sottolinea come la sentenza del Tar di Genova dello scorso 8 agosto, abbia respinto il ricorso presentato da Confesercenti di Imperia e dalla Confinvest Srl: “Gli incrementi tariffari deliberati nel corso del biennio 2022/2023 – prosegue sono immediatamente efficaci e applicabili, con l’obbligo per gli utenti di corrispondere i relativi corrispettivi, indipendentemente dall’approvazione finale da parte di ARERA. In questo senso, eventuali ipotesi secondo cui gli aumenti tariffari non sarebbero efficaci fino alla conclusione del procedimento di approvazione finale da parte di ARERA sono prive di fondamento e non rispecchiano quanto stabilito dalla normativa di settore e dalla stessa sentenza del TAR Liguria”.

In relazione alle sentenze del Consiglio di Stato che avrebbero ritenuto non corretti alcuni aumenti tariffari deliberati ‘retroattivamente’ nel Molise confermando due precedenti sentenze gemelle del TAR Molise, Rivieracqua precisa che “Questi giudizi, conclusisi a giugno 2024, sono antecedenti alla decisione del ricorso presentato da Confesercenti e Confinvest alla Provincia di Imperia al TAR Liguria e, pertanto, erano già assolutamente noti ed esaminati nel corso dei giudizi stessi. La controversia oggetto delle sentenze del TAR Molise e del Consiglio di Stato è sostanzialmente differente da quella trattata dal TAR Liguria. In quella vicenda, infatti, gli incrementi tariffari riguardavano un periodo regolatorio (2016-2019) antecedente a quello nel corso del quale la delibera recante tali incrementi era stata pubblicata (nel gennaio 2022, dunque nel corso del periodo regolatorio successivo, 2020-2023), e con decorrenza dal 1° gennaio 2016, comportando in quel caso effettivamente una retroattività di ben sei anni e con riferimento a periodi regolatori pregressi e già conclusi”.

“Le tariffe applicate da Rivieracqua – termina l’azienda - al contrario sono state correttamente e tempestivamente deliberate dalla Struttura Commissariale dell’ATO imperiese ‘in costanza del periodo temporale cui si riferivano’, ossia non solo nel corso del periodo regolatorio 2020-2023, ma altresì nel corso del biennio 2022-2023 e con decorrenza dal 1° gennaio 2022”.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium