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Attualità | 06 gennaio 2025, 07:11

Tradizione e simbologia, a Bordighera un presepe napoletano del '700 (Foto e video)

Tante statuine realistiche con un nome e un significato ben preciso

Tradizione e simbologia, a Bordighera un presepe napoletano del '700 (Foto e video)

Sacra Famiglia, angeli e mestieri. Tradizione e simbologia si amalgamano perfettamente nel presepe napoletano del '700 allestito nell'ex seminario a Bordighera. 

Tante statuine realistiche, con un nome e un significato ben preciso, creano un grande presepe realizzato in quasi tre mesi da Francesco Sacco, un napoletano, che affascina, ogni volta, i visitatori. "Nel presepe napoletano in stile '700, voluto da Carlo III di Borbone su suggerimento del suo padre spirituale, padre Rocco, un gesuita, sono state inserite scene di vita quotidiana dei 365 giorni dell'anno. Vi sono, perciò, vari mestieri, arti e attività lavorative che rappresentano i principali commerci che si svolgono lungo tutto l'anno, alcuni ormai persi, come personificazioni dei mesi. Era anche un modo per fare catechesi ed evangelizzare nel '700" - spiega Francesco Sacco - "Gennaio, il primo mese dell'anno, è rappresentato dal macellaiofebbraio dal salumiere; marzo e aprile, che si avvicinavano alla Pasqua, erano rappresentati dal pollivendolo e dal venditore di uova, una donna, Carmela che aveva un paniere in testa, che rappresenta anche la Pasqua e quindi si incammina verso la Natività; maggio era raffigurato da una coppia di sposi a braccetto, per indicare che era il mese propizio per il matrimonio, con un cesto di ciliegie in mano; giugno dal panettiere; luglio dall'acquafrescaio, il venditore di limonate e bevande fresche; agosto dal venditore di cocomeri; settembre dalla donna con i fichi; ottobre dalla donna con le caldarroste; novembre dal ciccibacco sulla botte dicembre dal pescivendolo".

Un presepe in cui sacro e profano si uniscono"La Natività è molto vivace e particolare. Ogni personaggio del presepe ha un nome e un significato ben preciso" - illustra Francesco - "La zingara si contrappone al personaggio di Carmela e viene sempre rappresentata che indica la Natività e ha un cesto con dei chiodi all'interno che richiama già la crocifissione; Benino è il pastore dormiente, colui che sogna un mondo di pace e sereno ed è colui che si fida e si affida a Gesù; il bambinello nudo che dorme placidamente perché si affida all'umanità spogliandosi di tutte le etichette nonostante la presenza della banda che rappresenta tutti i rumori del mondo; San Giuseppe con il bastone fiorito in argento è visto come il principe della chiesa; Maria è vestita di celeste e rosso, colore che sottolinea il rosso spagnolo ma indica anche il sacrificio di aver accettato il figlio di Dio mentre il celeste del manto indica la legalità di Maria che ha il capo coperto che sottolinea la sua verginità; tre angeli, sopra al tempio distrutto che accoglie la Natività, rappresentano il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo affiancati dall'angelo dell'umanità e dall'angelo dell'annuncio; i Re Magi sono quattro: Gaspare, Melchiorre, Baldassarre, che rappresentano il ciclo della giornata e della vita (notte, mezzogiorno e tramonto), e una donna a cavallo, che rappresenta la luna e la regina di Saba e indica il collegamento tra l'antico e il nuovo testamento; il pastore della meraviglia, che rimane estasiato dalla bellezza del bambinello; lo schiavo con la lanterna in mano che rappresenta la liberazione da tutti i dubbi, paure e problemi per andare alla ricerca della pace; il personaggio dell'indifferenza, un pastore seduto a tavola che dà le spalle a chiunque entri; sul balcone una donna che abbassa il paniere è il simbolo dei rapporti a distanza; un bambino curioso che guarda è la delicatezza che oggi manca, soprattutto agli adulti; il pastore nascosto seduto sulle scale rappresenta tutte le anime abbandonate del mondo; Stefania, una giovane impura, che, quando nacque il Redentore, si incamminò verso la Natività per adorarlo ma venne bloccata dagli angeli che vietavano alle donne non sposate di visitare la Madonna e così prese una pietra, l'avvolse nelle fasce, si finse madre e, ingannando gli angeli, riuscì ad arrivare al cospetto di Gesù. Alla presenza di Maria, che la benedisse, si compì un miracoloso prodigio: il sasso si mise a piangere diventando un bambino ed è per questo motivo che subito dopo Natale si festeggia Santo Stefano, lei fu, dunque, la madre del primo santo martire lapidato. Nel presepe napoletano si mettono sempre da una parte la Natività e dall'altra l'osteria, come segno negativo perché non aveva ospitato Giuseppe e Maria quando doveva partorire Gesù, e al centro la quotidianità dell'uomo perché l'uomo, con il suo libero arbitrio, è, infatti, libero di scegliere tra il bene e il male".

Chi vorrà visitare il presepe potrà farlo fino a fine febbraio, dalle 9 alle 19, chiamando Francesco al 3339862540.

Elisa Colli

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