“Il Signore mandò il profeta Natan a Davide, e Natan andò da lui e gli disse: 'Due uomini erano nella stessa città, uno ricco e l’altro povero. Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero, mentre il povero non aveva nulla, se non una sola pecorella piccina, che egli aveva comprato. Essa era vissuta e cresciuta insieme con lui e con i figli, mangiando del suo pane, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno. Era per lui come una figlia. Un viandante arrivò dall’uomo ricco e questi, evitando di prendere dal suo bestiame minuto e grosso quanto era da servire al viaggiatore che era venuto da lui, prese la pecorella di quell’uomo povero e la servì all’uomo che era venuto da lui'. Davide si adirò contro quell’uomo e disse a Natan: 'Per la vita del Signore, chi ha fatto questo è degno di morte. Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto una tal cosa e non averla evitata'. Allora Natan disse a Davide: 'Tu sei quell’uomo!'” (2 Sam 12, 1-7).
Inizia così l'intervento del Vescovo della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo, Mons. Antonio Suetta, nel messaggio per Natale: "Il testo è un semplice racconto parabolico, con cui il profeta Natan fa prendere coscienza al re Davide del suo peccato: si trattava di un omicidio. Il re Davide aveva avuto una relazione con Betsabea, moglie un suo soldato, ed essendo lei rimasta incinta, per nascondere la cosa ordinò che il marito di Betsabea, Uria, fosse esposto in battaglia ed ucciso. Successivamente il re prese in moglie la vedova di Uria apparendo di fronte allo sguardo del popolo addirittura come un benefattore. Le cose non erano però così davanti agli occhi di Dio. La storia ha molte analogie con la mattanza dell’aborto, che da oltre cento anni (da quando cioè venne per la prima volta legalizzato in Unione Sovietica nel 1920 e poi, uno dopo l’altro, nella maggior parte degli Stati) continua a mietere milioni di vittime innocenti: 44.695.543 (fonte: Worldometer) aborti procurati nel mondo nel 2023 e 64.703 in Italia nel 2022 (fonte: OPA), tanto per citare cifre utili a dare una proporzione del fenomeno. Per segnalare il caso italiano: la legge 194/78 ha già mietuto oltre 6.000.000 di vittime. Continuano naturalmente purtroppo anche gli aborti clandestini e gli aborti fai-da-te attraverso le pillole abortive (Ru486 e prostaglandine) acquistate sia legalmente che clandestinamente e i cripto-aborti legati all’uso della spirale e altri dispositivi simili, così come alla cosiddetta “contraccezione d’emergenza,” ovvero la “pillola del giorno dopo” la quale, a dispetto del nome, spesso ha effetti abortivi e non contraccettivi. Essa, infatti, nel caso la fecondazione sia già avvenuta, impedisce all’embrione (l’essere umano originato dal concepimento) di annidarsi nell’utero: il risultato finale sarà quindi l’espulsione e la morte di questo embrione. Nel 2022 (Fonte: OPA) in Italia sono state vendute 303.407 confezioni di Norlevo (+6,7% di vendite rispetto all’anno precedente); ancora più marcato l’incremento per ellaOne, con 444.730 confezioni vendute (+27,7%). Un incremento favorito dalla determina dell’Aifa dell’8 ottobre 2020, che ha eliminato per le minorenni l’obbligo di prescrizione dell’ulipristal acetato (già eliminato cinque anni prima per le maggiorenni). A questa strage di innocenti compiuta nel grembo materno, con l’intervento del servizio sanitario, tutelata dalla legge e, naturalmente, con soldi pubblici (56 milioni di euro in Italia nel 2022 – Fonte: OPA), si aggiungono altre ingiuste soppressioni di esseri viventi per quanto riguarda la procreazione medicalmente assistista e le sperimentazioni sugli embrioni.
A proposito della FIVET (fertilizzazione in vitro con embryo transfer), cito alcuni dati presi dal sito di Pro Vita e Famiglia: nell’anno 2020 in Italia sono stati fecondati 182.128 ovociti prelevati (fecondazione omologa), di cui soltanto 38.188 trasferiti in utero; nell’anno 2021, quanto a embrioni “donati” (fecondazione eterologa) su 45.293 soltanto 14.421 sono stati traferiti in utero, di cui 2.063 nati vivi. Ogni anno centinaia di migliaia di embrioni umani – esseri umani con un’anima immortale – vengono prodotti in laboratori o, sacrificati sull’altare del “diritto al figlio”, congelati, scongelati, importati o esportati da e verso altri Paesi. Proprio come normali prodotti di consumo. E ciò continua ad avvenire nel disinteresse generale per la ragione che la legge e il pensiero dominanti non vogliono o non sono più in grado di riconoscere la dignità umana a quegli embrioni, considerandoli piuttosto come “cose”, prodotti o merce di consumo. Non voglio trascurare altri aspetti altrettanto importanti inerenti il tema della vita e della sua inalienabile dignità, come tutti gli attentati commessi verso bambini e comunque verso persone umane, specialmente più fragili, o come l’avvallo del “suicidio assistito” e dell’eutanasia in genere. Parlo in maniera specifica dell’aborto e della manipolazione omicida degli embrioni umani perché la Giornata per la Vita, nata nel 1978, anno della triste approvazione della legge 194 in Italia, è stata voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana proprio per affrontare con la preghiera, la testimonianza, l’informazione e la solidarietà la tragica piaga dell’aborto. Ormai da alcuni anni in questa Diocesi di Ventimiglia-Sanremo la 'Giornata per la Vita', fissata sempre per la prima domenica di febbraio, viene preparata e seguita da una serie di eventi di preghiera e formazione ispirati alla classica attività dei grandi movimenti pro life angloamericani".
"Anche quest’anno inizieremo dunque con la celebrazione della Santa Messa il 28 dicembre, Festa dei Santi Martiri Innocenti, e proseguiremo con iniziative di preghiera, di formazione e di sensibilizzazione sotto il titolo di 'Per una civiltà della Vita' che dureranno per tutto il mese di gennaio, fino a culminare nella Mini-marcia per la Vita che si terrà a Sanremo domenica 2 febbraio. A questo momento gioioso di testimonianza sono invitati specialmente i ragazzi della catechesi con le loro famiglie. Per tutta la durata della Quaresima invece, la nostra Diocesi aderirà all’iniziativa internazionale '40 Giorni per la Vita': si tratta di una campagna di preghiera ecumenica che unisce contemporaneamente più di 1000 città sparse in 65 Paesi del mondo, che per tutto il periodo quaresimale si impegnano a pregare pubblicamente davanti alle cliniche abortive o nelle piazze, per implorare Dio per la fine dell’aborto. In considerazione della impressionante propaganda ideologica e del grave supporto legislativo l’impresa può sembrare inutile e già persa in partenza. Tuttavia la fiducia che ci anima è nella forza della preghiera e nella chiarezza della volontà di Dio. Viene in mente un’altra scena biblica in cui la fragilità di un giovanetto pastore, Davide, si trova a confronto di una sovrumana potenza, quella del gigante Golia, armato di tutto punto, mentre Davide ha soltanto una fionda e qualche ciottolo. Davide ha però una consapevolezza: 'Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d’Israele, che tu hai insultato' (1 Sam 17, 45). Confidiamo che i ciottoli della preghiera umile e sincera di tante persone buone possa muovere la mano di Dio ad abbattere la violenza mortifera di un mondo che sembra preferire la morte alla vita. Ho aperto questa lettera con l’episodio di Davide e Betsabea per affermare con una certa chiarezza un elemento oggi spesso sottaciuto: l’aborto non è principalmente motivato da ragioni serie come la salute della madre o malformazioni del nascituro, che rimangono la percentuale più bassa e che comunque, a scanso di equivoci, non giustificherebbero moralmente la soppressione di un essere umano vivente. Le cause prevalenti dell’aborto dipendono da condotte sessuali sbagliate, da situazioni familiari disgregate e da visioni della vita egoistiche".
"Molti oggi ritengono di scegliere arbitrariamente comportamenti sessuali difformi dalla legge di Dio e dai principi più sani della natura umana e, come nel caso di Davide e Betsabea, il rimedio iniquo e vigliacco sta nella soppressione dell’incomodo più innocente: nel caso di Davide il povero marito di Betsabea e nei tanti casi degli aborti contemporanei piccoli esseri umani indifesi e innocenti. È quanto mai necessaria una parola chiara, come quella del profeta Natan, che riveli in piena luce la verità delle cose. L’ha pronunciata recentemente ancora una volta Papa Francesco in Belgio quanto ha affermato che 'il male non si nasconde, va portato allo scoperto con coraggio' e sull’aborto ha chiarito: 'Si uccide un essere umano, su questo non si può discutere. I medici che lo praticano sono sicari'. Le nostre iniziative di preghiera e testimonianza, le conferenze e gli incontri formativi vogliono concorrere a formare e risvegliare le coscienze. Per questa ragione esorto i confratelli Parroci e collaboratori a promuovere la partecipazione alle iniziative proposte al calendario 'Per una civiltà della Vita' che trovate allegato e alla '40 Giorni per la Vita' della quale daremo notizia a ridosso della Quaresima. Invito anche i fedeli a partecipare numerosi avvicinando anche persone con dubbi o convincimenti contrari per un’onesta e coraggiosa attenzione alla questione".
"Proclamarsi acriticamente “pro choice” senza conoscere adeguatamente i termini della problematica è atteggiamento irresponsabile e vile, come quello di Pilato, illuso di scrollarsi di dosso la responsabilità della condanna di Gesù lavandosene le mani e lasciando fare ad altri. Con tutte queste proposte intendiamo promuovere e sostenere una militanza pacifica per l’abolizione della legge 194 in Italia e per tutte le leggi simili nel mondo, per una rinnovata coscienza a favore della vita e della sua intoccabile dignità e per un vero supporto a tutte le donne che sono in difficoltà per problemi seri legati all’attesa di un figlio".