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Attualità | 19 dicembre 2024, 15:51

Autovelox a Ventimiglia, la vicenda finisce in Procura: annullati oltre 300 verbali, sanzionati italiani e francesi presentano denuncia

La vicenda assume contorni delicati anche sotto il profilo erariale: gli annullamenti comportano un mancato introito, a fronte di un rilevante esborso per spese di personale, noleggio e postalizzazione

Autovelox a Ventimiglia, la vicenda finisce in Procura: annullati oltre 300 verbali, sanzionati italiani e francesi presentano denuncia

Finisce in Procura la vicenda degli autovelox messi in funzione dal Comune di Ventimiglia nell’estate 2023, sulle Statali per il Col di Tenda e per Mentone. Il gruppo “Les usagers de la route Tende - Vintimille” - fattosi promotore delle istanze dei sanzionati francesi e italiani della Val Roja, ma anche di quelli della Costa Azzurra - aveva chiesto al Comune di annullare i verbali in autotutela, con una petizione firmata da 1.500 persone.

Il Comune ha ritenuto di non procedere in autotutela e si trova ora costretto a fare i conti con più di 300 verbali annullati dal Giudice di Pace di Sanremo. Il Giudice locale ha rilevato che il Comune - assistito dal legale della società che ha fornito gli autovelox - non ha provato l’omologazione e, in alcuni casi, che i verbali sono privi degli estremi del decreto prefettizio. Il Giudice matuziano ha richiamato i precedenti giurisprudenziali della Cassazione e le ultime sentenze sono successive all’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada.

Il decreto autovelox, osservano i sanzionati, prevede che i congegni non possano essere collocati ove il limite di velocità è ridotto di oltre 20 km/h rispetto a quello previsto dal Codice della Strada, come avviene a Porra. La vicenda assume contorni delicati anche sotto il profilo erariale, poiché gli annullamenti comportano un mancato introito, a fronte di un rilevante esborso per spese di personale, noleggio e postalizzazione. Il Comune, inoltre, è stato più volte condannato al pagamento delle spese legali e processuali per aver continuato a elevare contravvenzioni con l’impiego di quegli autovelox.

Il Comune ha preannunciato che proporrà appello, ma alcune sentenze del Giudice sanremese sono ormai passate in giudicato e, visti i precedenti giurisprudenziali, occorrerà ponderare il rischio di ulteriori condanne alle spese. Con queste premesse, l’inasprimento del contenzioso era prevedibile, poiché il Comune continua a irrogare sanzioni nonostante il Giudice di Pace continui ad annullarle. Gli utenti della strada hanno ritenuto che la misura fosse colma quando alcuni si sono visti recapitare, sul cellulare, insistenti richieste di pagamento di sanzioni mai ricevute o, addirittura, annullate.

Le ingiunzioni provengono da società estere che citano - quindi conoscono - gli estremi dei verbali, richiedono il pagamento del doppio delle sanzioni massime e dichiarano di agire a nome del Comune. A sottoporre la vicenda al vaglio dell’Autorità inquirente sono un centinaio di sanzionati italiani e stranieri.

Non trapelano dettagli sul contenuto della denuncia, ma pare che la lente di ingrandimento sia puntata proprio sulla messa in funzione di autovelox non omologati, sul fatto che il Comune abbia continuato a utilizzarli (nonostante le pronunce della Cassazione e i ripetuti annullamenti del Giudice matuziano), sul contenuto di alcuni verbali e sul comportamento delle società che agiscono per conto del Comune.

Altri autovelox non omologati sono già stati sottoposti a sequestro in diversi Comuni, e il Tribunale del Riesame di Cosenza, competente per quell’indagine, ha confermato la misura, richiamando la giurisprudenza della Cassazione e ravvisando, in quel caso, il “fumus” del reato di frode in pubbliche forniture e il “periculum” che il mantenimento in funzione potesse aggravarne le conseguenze.

Redazione

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