Un nostro lettore, Massimo Crespi, ci ha scritto per dire la sua sulla vicenda legata al Colle di Tenda:
“Una vecchia canzone aveva un ritornello che diceva ‘era già tutto previsto’ e potrebbe essere la marcia funebre del compianto tunnel. Nonostante le pietose assicurazioni dei nostri addetti ai lavori, abbiamo oggi la certezza che è ancora lontano il giorno del miracolo. Purtroppo abbiamo il brutto vizio noi italiani, poveri illusi, che bastino quattro pali e una lanterna per garantire che si possa dare il via ad una opera ciclopica. Poi ci rendiamo tristemente conto che basta un tecnico che con il manuale delle giovani marmotte che ci apre gli occhi e ci fa capire che ci sono delle regole da rispettare. Forse i nostri cugini transalpini non aspettavano altro che farci cadere all'ultimo chilometro (pardon, agli ultimi duecento metri) chissà. O forse hanno dimenticato l'aiuto dei nostri soccorritori durante gli eventi terribili di quei giorni. Sta di fatto che si è consumata l'ennesima beffa. Le favole sono una bella invenzione per fare addormentare i bimbi, la cruda realtà delle regole e delle cose ben fatte si apprende strada facendo e talvolta sbattendoci contro il naso, fosse anche quello di Pinocchio. Il sindaco di Tenda, sino all'ultimo ha sperato in un miracolo e noi con lui: purtroppo per tutti noi gli dei erano distratti”.