Il Direttore Generale di Asl 1 Imperiese, Maria Elena Galbusera, ha approvato su proposta del direttore del S.C. Nuovi Ospedali, il ‘Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali’, mantenendo quale riferimento economico l’importo di 371.844.278,55 euro.
Un costo che sarà da integrare con 57.950.225 per arredi e attrezzature (di cui 47.000.000 inseriti dal Ministero della Salute tra i progetti di investimento della Liguria) e 11 milioni ma anche altri 12 milioni per la realizzazione di nuova struttura, in prossimità del nuovo Ospedale, da destinare a sede della Direzione Strategica, del Dipartimento Tecnico Amministrativo aziendale e di alcune funzioni centrali di coordinamento dell'attività sanitaria e sociosanitaria, oggi svolte presso la sede di Bussana.
Nella delibera di approvazione del documento è stato anche confermato che verrà avviata la redazione del Documento di Indirizzo alla Progettazione, dopo la conferma della Regione Liguria del definitivo finanziamento INAIL, specificandone l’importo.
Il DocFAP approvato è comunque un documento preliminare, non entrerà nel merito delle scelte di progetto future ma offrirà gli strumenti iniziali per indirizzare le scelte del Documento di Indirizzo alla Progettazione e della futura progettazione sull’alternativa migliore per la configurazione del Nuovo Ospedale del Ponente Ligure, lasciando gli aspetti di ottimizzazione: degli spazi, della collocazione, della morfologia e delle definizione puntale del funzionamento alla successiva fase di Progettazione di Fattibilità Tecnica ed Economica.
La superficie complessiva individuata è stata contestualizzata sull’area di intervento in tre diverse configurazioni tipologiche; per ognuna è stato redatto lo sviluppo complessivo planivolumetrico e il numero di piani da assegnare a ogni attività. Gli schemi grafici delle alternative progettuali sono, quindi, la proposta di una possibile distribuzione delle esigenze richieste secondo modelli condivisi con la Direzione, ma non sono, visto il livello ancora preliminare di valutazione, esaustivi né della configurazione, né delle dimensioni finali che dovrà possedere l’impianto ospedaliero finale.
Quanto qui sviluppato ha lo scopo di definire una base concettuale di progetto al fine di individuare possibili distribuzioni funzionali delle aree sanitarie e permettere di effettuare un’analisi comparativa. L’analisi tiene conto in particolare degli aspetti funzionali-sanitari, minimizzare il consumo di suolo e dell’impatto attuale e futuro dell’opera sul contesto. Il risultato porta alle principali ipotesi di partenza per le future fasi progettuali.
La realizzazione del Nuovo Ospedale di Taggia prevede la sostituzione delle strutture ospedaliere obsolete di Imperia e Sanremo (mantenendo attivo l’Ospedale di Bordighera per le specialità ad ampia diffusione ed integrazione territoriale) in un unico polo di riferimento per il territorio provinciale e DEA di I livello, baricentrico, in un’area pianeggiante.
L’area, individuata a seguito di approfondite valutazioni congiunte con tutti gli enti interessati (Comune di Taggia, Asl 1 e Regione Liguria in primis) tra diversi siti alternativi, è di circa 130.000 mq ed è delimitata ad est dal lungofiume Argentina, ad Ovest dal rio Ciapuzza, a Sud dal rio Santa Maria e corrisponde ad un’area agricola in condizioni di sottoutilizzo e parziale abbandono delle pratiche agricole e scarsamente insediata. È compresa tra la nuova stazione ferroviaria di Arma e l’adiacente area commerciale e il centro urbano di Taggia, in posizione baricentrica anche rispetto al traffico provinciale.
Sono state identificate da espropriare, 322 particelle di privati. In questa fase, tuttavia, essendo la valutazione preliminare, si considerano i valori integrali della superficie come se le particelle fossero totalmente acquisite in quanto le parti residuali risulterebbero poco sfruttabili. La valutazione dei fabbricati rurali è stata effettuata assumendo un valore di costruzione di circa 1.600 euro a metro quadro, a cui si somma il valore del sedime che forfettariamente è assunto pari a 400 euro a metro quadro.
Complessivamente, la superficie dei terreni, esclusa quella dei fabbricati, è di 134.908 metri quadri, tra 122mila di ditte e coltivatori e 12mila tra terreni del Demanio e del Comune. La stima finale del valore di esproprio, quindi, è pari a 15.184.501,32 euro.