Nonostante le richieste crescenti di vietare i botti di Capodanno per salvaguardare l’ambiente e tutelare il benessere degli animali, saranno poche le amministrazioni che quest’anno emetteranno un’ordinanza per limitarne l’uso durante l’ultima notte dell’anno. In particolare, i comuni della Riviera di Ponente sembrano concordare su una posizione comune: niente ordinanze specifiche, difficili da far rispettare, ma sì a campagne di sensibilizzazione, da promuovere sia nelle scuole che nelle piazze per raggiungere più persone possibili.
Una scelta che va in direzione opposta rispetto alla richiesta del Partito Animalista Italiano, che nelle ultime settimane ha lanciato la campagna nazionale “Basta Botti 2025”, un’iniziativa che punta a invitare Prefetture e Comuni a vietare botti, petardi e mortaretti già da questo Capodanno e a rendere metà delle amministrazioni italiane "botti free" entro il 2025. “La necessità di tutelare i più deboli e garantire il rispetto sociale è oggi più forte che mai,” afferma il portavoce della campagna, l’avvocato Cristiano Ceriello. Negli ultimi anni, molte amministrazioni hanno già introdotto divieti simili, riconoscendo i danni causati dai botti: caos indiscriminato, rumori che spaventano animali domestici e selvatici, e un impatto ambientale devastante.
Secondo il rapporto CEWEP, la diossina sprigionata dai botti nella sola notte di Capodanno equivale a quella generata da un inceneritore in 120 anni di attività. Questo dato sottolinea la necessità di interventi concreti, soprattutto considerando che i Comuni possono essere ritenuti responsabili per eventuali danni causati dai botti sul loro territorio. L’iniziativa coinvolge anche i cittadini, incoraggiandoli a richiedere risarcimenti per danni subiti e a segnalare i Comuni che non agiscono, richiamandoli alla loro responsabilità giuridica in caso di mancato controllo.
La campagna trova d'accordo molte amministrazioni della Riviera (e italiane), ma risulta difficile da attuare, poiché pochi Comuni sono strutturate per far rispettare il divieto o dispongono dei fondi necessari per proporre alternative 'silenziose'. "Sicuramente faremo tanta campagna di sensibilizzazione," spiega il sindaco di Santo Stefano al Mare, Marcello Pallini. "Se fai un'ordinanza, devi essere in grado di farla rispettare. Noi non abbiamo molti agenti a disposizione, pertanto diventa complicato. Sicuramente ci troviamo d'accordo con l'iniziativa del Partito Animalista, tant'è che negli ultimi anni abbiamo limitato e non poco i fuochi d'artificio, ma riteniamo che sia più giusto fare attività di sensibilizzazione."
Come detto, le parole di Pallini fanno eco da Santo Stefano fino a Ventimiglia, passando per tutti i comuni della Costa. "Come comune di Camporosso adottiamo da sempre un criterio diverso - afferma il sindaco Davide Gibelli - Non crediamo nell'ordinanza, perché tanto non verrà rispettata. Continueremo a fare campagne di sensibilizzazione, andando nelle scuole e nelle piazze, cercando di raggiungere più persone". Dello stesso avviso anche i sindaci di Taggia, e quindi Mario Conio, di Vallecrosia, Armando Biasi, e di Ospedaletti, Daniele Cimiotti, che assicura: "Nel nostro comune sono in pochi quelli che utilizzano botti e mortaretti, ma noi faremo come sempre il possibile per contenerli". Al momento non è dato sapere se ci sarà un'ordinanza 'Anti botti' a Sanremo anche se, come nel caso degli altri comuni, quasi certamente non sarà emessa perchè impossibile da far rispettare.
All'iniziativa del Partito Animalista Italiano, si aggiunge la richiesta del Partito Comunista di Sanremo, il quale, attraverso il segretario del Circolo Valeria Faraldi, Paolo Germano, ha sollecitato l’amministrazione comunale matuziana a rendere il 2025 un anno "botti free". “Il Comune, nell’autorizzare spettacoli pirotecnici, terrà conto degli effetti negativi che l’uso di petardi e artifizi pirotecnici possono provocare su animali domestici e selvatici,” scrive Germano in una lettera all’amministrazione. Riferendosi al regolamento comunale per la tutela e il benessere degli animali, approvato il 31 luglio 2023, Germano ha chiesto chiarimenti su quali criteri siano stati adottati per evitare effetti negativi sugli animali, aggiungendo: “Anche come proprietario di due gatti, regolarmente terrorizzati ogni anno, e come volontario in canile, invito a prendere esempio da località turistiche come Roma e Forte dei Marmi, che da anni adottano fuochi pirotecnici silenziosi.”