Non c'è soltanto il marchio Festival da proteggere nelle due declinazioni conosciute, "della canzone italiana" (istituzionale) e "di Sanremo" (popolare), ma anche il nome stesso della città, oggetto di tentativi di speculazione in vari settori. Così il Comune, tramite il servizio turismo e manifestazioni, rinnova il mandato alla Società italiana brevetti (Sib) di fungere da sentinella (prima) e scudo (poi) contro il deposito di loghi di vario genere contenenti la parola Sanremo.
La sorveglianza ad ampio raggio è scattata nel 2016, nel solco delle protezioni sul Festival già attivate a partire dal 1998 (ed estese progressivamente nei continenti), e un paio d'anni fa si è deciso di ampliare il raggio d'azione a livello internazionale nelle classi più a "rischio" speculativo: la 41 (organizzazione di eventi musicali), la 16 (dischi) e la 9 (giochi). Il rinnovo del servizio di monitoraggio costa 1586 euro più Iva. Inoltre, per le pratiche di decadenza relative a due marchi "attenzionati" ("Sanremo Open Theatre" e "Sanremo Fashion Week"), si aggiungono 648 più Iva. Per un totale di 2270 euro. Ora la città e il Festival, suo straordinario biglietto da visita, sono davvero tutelati su base mondiale.
Una "blindatura" che, proprio in questi giorni, rivela tutta la sua importanza per la kermesse canora, dopo che il Tar ha bocciato il consolidato sistema delle convenzioni stipulate di volta in volta da Rai e Comune, disponendo che l'evento sia affidato tramite appalto. Ma, al tempo stesso, separando il marchio dal format televisivo. Ciò significa, ancora di più, che il logo (e quindi la manifestazione) è proprietà esclusiva del Comune, al di là dell'impostazione artistica/mediatica data dalla tv di Stato.
La registrazione comprende un ampio spettro di classi, per scoraggiare eventuali sfruttatori in più settori: dalla 41 (divertimento, educazione, attività sportive e culturali) alla 14 (prodotti in metalli preziosi o placcati, orologi, gioielli ecc.), dalla 16 (carta, cartone, stampati, adesivi, materiale per insegnamento ecc.) alla 18 (bauli e valigie, ombrelli, articoli in cuoio), e poi la 25 (abbigliamento, scarpe e cappelli), la 35 (pubblicità, amministrazione commerciale, lavori d’ufficio) e infine la 38 (telecomunicazioni).
Ma il Comune possiede altri marchi, tutti affidati alla sorveglianza della Sib: Accademia della Canzone, SanremoLab, Sanremo Doc, Area Sanremo, Sanremo Città della musica, Sanremo Young, Sanremo Festival Orchestra, Sanremoinfiore, Sanremo Live&Love e Grandi Eventi Sanremo. L’allarme scatta quando dai semplici titoli di eventi si cerca di passare al brevetto, anche nei casi in cui sia stato concesso il patrocinio comunale.