Il Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria ha accolto il ricorso presentato da due cittadine contro l’ordinanza contingibile e urgente emessa dal Comune di Ospedaletti, che aveva imposto lo sgombero immediato di un casale (sito nell'immediato entroterra della città delle Rose, ndr) per "motivi igienico-sanitari". Secondo il TAR, l’ordinanza non era giustificata da effettive condizioni di pericolo immediato, e il Comune avrebbe utilizzato il potere amministrativo in modo improprio.
Il caso è iniziato con l’ordinanza contingibile e urgente del Comune, che imponeva alle residenti di lasciare il casale per presunti problemi igienico-sanitari, tra cui altezze non conformi, bagno privo di ventilazione, assenza di riscaldamento e impianto elettrico non certificato. Le due donne, che abitano nella casa dagli anni '60, hanno impugnato il provvedimento, sostenendo che l’immobile era stato abitato per decenni senza problemi e che le carenze strutturali citate dal Comune non rappresentavano un pericolo imminente.
Il TAR ha accolto il ricorso, ritenendo che l’ordinanza fosse viziata da "sviamento di potere". In sostanza, il tribunale ha stabilito che il Comune non aveva emesso il provvedimento per garantire la sicurezza o la salute pubblica, ma per ottenere la disponibilità dell’immobile, dopo aver fallito in altre iniziative legali per ottenerne il rilascio. La sentenza ha anche sottolineato che molte delle carenze igienico-sanitarie citate nell’ordinanza non erano applicabili a un edificio costruito prima del 1940, come previsto dalla normativa. Inoltre, alcune criticità segnalate erano già state risolte dalle occupanti, come la riparazione dello sciacquone del bagno.
Il Comune di Ospedaletti aveva già tentato in passato di liberare l’immobile, inserendolo prima in un progetto di housing sociale e poi ricorrendo a vari procedimenti amministrativi e civili, tutti respinti dai tribunali. Il TAR ha evidenziato come il Comune fosse a conoscenza delle condizioni dell’edificio da almeno trent’anni e non avesse mai considerato la casa inabitabile fino all’emissione dell’ordinanza.