Politica - 02 dicembre 2024, 17:39

Riaprirà il tunnel del Colle di Tenda? Lo deciderà la CIG, ma ci sarebbero già orari e modalità. Sarà il 20 dicembre?

Si rincorrono mille voci in vista di un obiettivo, quello di fine 2024, che le istituzioni italiane non vogliono mancare. I lavori avanzano (stando alle percentuali sul sito dedicato) a ritmi sostenuti

Sono giorni convulsi per il tunnel del Colle di Tenda, la galleria che unisce la Francia all'Italia ma che, di fatto è il trait d'union tra la nostra provincia e quella di Cuneo. Aprirà per le Festività natalizie, come dichiarato dal ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Matteo Salvini lo scorso 22 novembre, a Torino per l'assemblea Ance? E come hanno dichiarato, prima di lui, rappresentanti delle istituzioni locali? E' da settimane che l'orizzonte di fine 2024 viene sbandierato ovunque. Ufficialmente, l'impresa avrebbe comunicato come data di apertura il 6 gennaio. Ma stando ad alcune indiscrezioni, una data possibile potrebbe essere addirittura quella del 20 dicembre. 

Appena quattro giorni dopo il 16 dicembre, data della CIG, la conferenza intergovernativa Italia-Francia, che avrà l'ultima parola. Era prevista per la giornata di oggi 2 dicembre, ma è stata rimandata di due settimane. Come se si fosse voluto prendere tempo. Pare essere la Francia quella da convincere. Sul fronte italiano, la volontà sembrerebbe quella di aprire. Costi quello che costi. In troppi si sono esposti, a tutti i livelli istituzionali, per rimandare ancora. E pare che potrebbe tornare in zona, prima della CIG, il viceministro Edoardo Rixi, braccio destro di Salvini. Solo indiscrezioni, al momento. 

Quanto all'apertura, ci sarebbero già ipotesi piuttosto concrete:  dalle 8 alle 20, tutti i giorni, a senso unico alternato, con il presidio di un gruppo privato specializzato nel monitoraggio e nella sorveglianza di grandi opere. I lavori proseguirebbero di notte. Passerebbero solo vetture e furgoni, mentre il tunnel sarebbe interdetto ai mezzi pesanti e alle auto elettriche. Si attraverserebbe un cantiere, per cui velocità ridotta (30 km/h?) e una regolazione semaforica, anche se la safety car sarebbe tornata alla ribalta come ipotesi. Qualcuno azzarda l'apertura fino a Pasqua, per poi chiudere totalmente per due mesi, terminare i lavori e riaprire in vista della stagione estiva. Qualcun altro dice: si apre per non chiudere più. Tante le voci. Quali siano quelle attendibili, è difficile capirlo. 

Come più volte detto, a decidere sarà la CIG. Ma è facile pensare che, in caso di parere negativo della Francia, il fronte italiano si compatterebbe per declinare ogni responsabilità per la non apertura. 

Gli addetti ai lavori, però, dicono che aprire è impossibile. Manca ancora l'asfaltatura del tunnel e, soprattutto, manca buona parte dell'allestimento degli impianti. "Chi si assumerebbe la responsabilità di far attraversare un tunnel privo di impianti di sicurezza?", dicono da più parti. Eppure, se si mantenessero i ritmi attuali...  La produzione degli impianti è al 77%. Era al 48% il 6 novembre scorso. L'installazione al 43%. Sempre il 6 novembre, era al 20%. 

Gli imbocchi sul lato Francia erano scavati al 56%. Ora sono al 100%. Con il rivestimento completato all'87.  

Non si era mai visto un avanzamento del cantiere di queste proporzioni. Sembra difficile pensare che l'installazione degli impianti sia più che raddoppiata in meno di un mese. E' più facile che i dati del 6 novembre non fossero pienamente aggiornati. Comunque sia, si sta lavorando a ritmi forsennati, segno che le pressioni sono davvero forti. E con tutta probabilità partono da Roma. 

Barbara Simonelli