Settimana intensa, quella scorsa per l’Istituto 'Fermi-Polo-Montale' di Ventimiglia che, sotto la dirigente scolastica reggente Maria Grazia Blanco ha inaugurato la seconda edizione del progetto “Formare gli sguardi: educazione al linguaggio audiovisivo e cinematografico attraverso le lenti dell’inclusività”, risultato della sinergica collaborazione tra l’Istituto, l’associazione Women in Film, Television & Media Italia (WIFTMI) e Sapienza Università di Roma.
Il progetto, vincitore del Bando ministeriale Cinema e Immagini per la Scuola 2023, conferma, consolida e prosegue infatti il lavoro delle due ideatrici e coordinatrici delle attività, la Prof.ssa Ambra Saitta del “Fermi” di Ventimiglia e la Dott.ssa Federica Nicchiarelli - Responsabile Area Formazione WIFTMI, della responsabile scientifica, Prof.ssa Romana Andò di Sapienza Università di Roma e di Simona Giaconella (socia WIFTMI), responsabile dell’organizzazione degli eventi e social media manager. Si rinnova dunque per l’Istituto la missione educativa che anima il progetto: formare la comunità scolastica sui temi dell’inclusione e delle rappresentazioni stereotipate delle categorie sociali marginalizzate, attraverso azioni didattiche diverse e complementari che ricorrono al linguaggio audiovisivo, quello stesso con cui le giovani generazioni oramai si formano e si informano.
A rendere speciale questa edizione, l’opportunità per il Fermi – Polo – Montale di condividere il percorso di formazione insieme ad alcuni docenti e classi di altri Istituti che da quest’anno si sono uniti al progetto, come il Liceo “Aprosio” di Ventimiglia e l’ITIS “Galileo Galilei” di Imperia. Mercoledì 20 novembre, a salutare per prime le docenti partecipanti al percorso di formazione sono state la Prof.ssa Romana Andò e la Prof.ssa Ambra Saitta: insieme hanno introdotto le insegnanti alla riflessione sull’impatto che i media hanno nel nostro quotidiano, sull’importanza di rendere e rendersi consapevoli circa il senso comune che informa le rappresentazioni mediali e sulle applicazioni operative che in tal senso può prevedere la didattica.
Il giorno successivo è stata la volta delle studentesse e degli studenti: ad inaugurare il percorso di formazione loro dedicato sono state la Dott.ssa Federica Nicchiarelli e la Dott.ssa Astrid De Berardinis, vicepresidente WIFTMI nonché vicepresidente Global Content Distribution Paramount. Al centro di questo primo incontro, la riflessione sul proprio “sguardo” e sulla specificità dei punti di vista individuali che collaborano a costruire le mille rappresentazioni possibili del reale. Ed infine, nella mattinata del 22 novembre, l’appuntamento che coinvolge in modo più importante la comunità scolastica: la rassegna “Costruire un nuovo sguardo per la cittadinanza” presso il Cinema Olimpia di Bordighera, il cui titolare, il Sig. Augusto Venchi, rinnova anche quest’anno la collaborazione al progetto, accogliendo nella splendida cornice del suo cinema i film e gli ospiti della rassegna.
A partecipare, la 5 e la 4 AFM Fermi e le docenti Michelangela Di Giorno e Cristina Occelli, la 5 D-E Sociosanitario Polo accompagnate dalle insegnanti Manuela Orrao, Pamela Puzzer e Simona Fiore, la 4 A RIM Montale e i docenti Isabella De Amicis e Gabriele Alessio, la 4 B Liceo Scientifico Aprosio accompagnata dalle docenti Luciana Biamonti e Rita Crispo. Insieme al giovane pubblico, la presenza preziosa delle associazioni del territorio: Penelope Coordinamento Donne del Ponente Ligure, attiva nella lotta per la parità di genere e l’eliminazione della violenza contro le donne, con la Presidente Daniela Lorenzi e Pia Orsini, e Chiara Melli dell’associazione culturale Oltre il Cristallo, attiva nella promozione del cinema e dei suoi linguaggi.
La prima ospite a dialogare con la sala è stata Susanna Nicchiarelli, una delle registe più apprezzate del nostro attuale panorama cinematografico: autrice già intervenuta nell’edizione precedente del progetto, Nicchiarelli ha presentato questa volta il suo primo film, “Cosmonauta”, in cui racconta – sullo sfondo degli anni Sessanta, della Guerra Fredda e della corsa allo spazio - il percorso di formazione di una adolescente, Luciana, che nutre i suoi sogni di indipendenza e autodeterminazione attraverso il saldo ancoraggio all’ideologia comunista. Sembra un azzardo: parlare di adolescenza oggi mettendo in scena un’epoca che non c’è più e che oramai sembra obliata nell’immaginario adolescenziale attuale. Eppure, quello che emerge dalla sala durante e dopo la proiezione, un coinvolgimento che non può che essere il prodotto di un “riconoscersi” (finalmente), è tutt’altro. Lo dice anche la regista durante il dibattito a seguire: i tempi cambiano, ma certe tappe della vita, certe paure, certe fragilità rimangono sempre le stesse: e l’adolescenza, in fondo, rimane sempre quel momento particolare in cui tutti e tutte cerchiamo di negoziare la nostra identità, schiacciati tra quello che vogliamo essere e i modelli a cui la società ci impone di aderire, oggi come ieri. Da qui l’ulteriore riflessione della regista sulla necessità di raccontare la realtà col proprio “sguardo”: nel suo caso, uno sguardo al femminile, che fin dall’inizio della carriera ha sentito forte la necessità di raccontare una lettura della realtà diversa da quella dominante, opponendo a modelli femminili di perfezione rappresentazioni più autentiche, proprio perché ricche di chiaroscuri. Uno sguardo femminile che si intesta anche la capacità di rappresentare in modo alternativo il maschile, accogliendone quegli aspetti di fragilità troppo spesso censurati nella rappresentazione mainstream.
Tanti spunti di riflessione utili ad aprire una rassegna che si ripromette di interrogare docenti, studentesse e studenti sulla necessità di ridisegnare il nostro comune immaginario per poter cambiare davvero la realtà.