Primo consiglio regionale e prime frizioni tra il neo presidente Marco Bucci e le opposizioni che gli faranno ‘compagnia’ in aula per i prossimi anni. La prima seduta, chiamata ad eleggere la giunta delle elezioni, il presidente del consiglio e il vice presidente, si è aperta con l’immagine dei banchi vuoti dell’opposizione con conseguente ritardo che ha fatto infuriare Bucci. “È inaccettabile! I cittadini liguri non possono aspettare” ha tuonato dal proprio scranno riferendosi al segretario ma con l’evidente intento di farsi sentire forte e chiaro da tutta l’aula, tanto che in automatico è partito l’applauso del pubblico. Per la cronaca, i consiglieri di opposizione (compreso Andrea Orlando) hanno poi fatto il loro ingresso in aula tutti insieme pochi istanti dopo.
L'assise è stata presieduta, come da regolamento, dal consigliere anziano, Giovanni Boitano, affiancato dai due più giovani, Federico Romeo e Federico Bogliolo.
Il primo atto della nuova amministrazione è stata l’elezione della giunta delle elezioni, che sarà composta da: Simone D’Angelo (PD), Matteo Campora (Vince Liguria), Sara Foscolo (Lega), Carlo Bagnasco (FI) e Stefano Giordano (M5S). Poi, come da previsione, Stefano Balleari (FdI) è stato eletto presidente del consiglio regionale, con Roberto Arboscello (PD) a fargli da vice. Angelo Vaccarezza, invece, è stato eletto segretario dell'assemblea. La votazione per la presidenza, però, porta con sé un primo spunto. Dalla maggioranza, infatti, i voti sono stati 17 e non 18. Segnale evidente che qualcuno non ha scritto il nome di Balleari.
“Mi auguro che le polemiche strumentali restino fuori dall'aula - così Stefano Balleari dopo la nomina - che questa legislatura sia votata all'ascolto e alla narrazione del risultato, lasciando da parte sensazionalismi. Solo dal confronto e dalla collaborazione potremmo ottenere le risposte che i liguri si aspettano”.
“È l’inizio di un nuovo cammino della nostra regione”. Sono le prime parole del discorso con cui Marco Bucci ha iniziato la sua legislatura da presidente di Regione Liguria. Prima del giuramento formale, Bucci ha parlato per una decina di minuti ribadendo più volte i concetti a lui più cari e che hanno guidato la sua corsa alla presidenza: fiducia, privilegio, concretezza, prendere decisioni.
“Essere in questa sala è un privilegio - ha proseguito - sono certo che i cittadini hanno riposto questo privilegio in noi e noi abbiamo sempre il dovere di rapportarci a loro perché sono loro che ci hanno portato qui e noi serviamo i nostri cittadini. Non possiamo dare per scontata questa fiducia, talvolta i cittadini non sono contenti di quello che facciamo e allora dobbiamo pensarci e fare in modo che questo pensiero sia nelle nostre azioni”.
Poi Bucci si è rivolto all’aula: “Questo consiglio è il cuore della democrazia regionale e ci aspettiamo di essere esempio per i cittadini che vedono in noi quelli che guidano il sistema. Ce lo dobbiamo ricordare quando siamo in questa sala e anche, e soprattutto, quando siamo fuori da questa sala. La diversità è un valore, che ci siano idee diverse in questo consiglio è qualcosa di cui siamo orgogliosi. Vogliamo che si possa parlare, non urlare, fare in modo che il confronto ci sia, ma alla fine noi prendiamo decisioni che non è solo un diritto ma anche un dovere nei confronti dei cittadini. Talvolta non saranno decisioni giuste e in poco tempo dobbiamo essere in grado di riprendere la decisione giusta. Abbiamo l’obiettivo comune di costruire una Liguria migliore, non c’è differenza di opinione o di ideologia, tutti noi vogliamo fare qualcosa di meglio nei prossimi cinque anni. Ognuno di noi rappresenta un pezzo della Liguria e non dobbiamo mai dimenticarlo. Vogliamo che si possa pensare che tutti i cittadini della nostra liguria siano rappresentati in quest’aula. La diversità è una ricchezza e vogliamo che questa diversità si traduca in concreto, una forma concreta di azioni”.
“La Liguria ha bisogno di scelte coraggiose - ha aggiunto Bucci andando sulle questioni più operative e sul decisionista spesso sbandierato anche in campagna elettorale - di una visione ambiziosa, che possa portarci a un livello migliore di quello che abbiamo oggi. Ci vogliono grinta, determinazione, coraggio e fiducia. Serve che ci sia fiducia in quest’aula, siamo qui tutti per lo stesso obiettivo anche se abbiamo visioni diverse. Dobbiamo fare cose importantissime, tutto cambia in maniera velocissima e noi non possiamo stare fermi. Dobbiamo cambiare come cambia il mondo o forse a un ritmo migliore. Stiamo costruendo le basi per una Liguria che sarà la casa delle future generazioni, stiamo costruendo per i nostri figli. Se non facessimo qualcosa che guarda al futuro a lungo termine faremo un danno alla nostra regione. È nostro dovere non essere miopi e non rimandare le decisioni difficili, è nostro dovere decidere. E se rimandiamo le decisioni difficili facciamo danno a noi e ai nostri figli. Noi siamo qui per decidere e lo faremo anche se qualche volta sbagliamo. Le porte del mio ufficio e di tutta la giunta saranno sempre aperte, tutti hanno il diritto di proporre. In vito tutti, l’opposizione e i cittadini, a proporre. Il nostro lavoro non è solo dire “no”, ma dire “sì” a qualcosa e poi sarà compito di qualcuno dire se questo qualcosa va bene o no. I cittadini non ci hanno chiesto di dire “no”, ma di fare qualcosa per la nostra regione. Prometto che ci sarà ascolto e rispetto per tutti, prometto che prenderemo decisioni. Mettiamoci al servizio della regione con grinta, ma anche con umiltà”.
“Il futuro di speranza e di opportunità per la nostra regione è oggi presente - ha concluso - ci sono opportunità enormi nelle cose che vogliamo fare meglio del passato e nelle cose che vogliamo fare in anticipo rispetto alle dinamiche del mondo. Sono certo che riusciremo e coglierle e a fare una grande regione. Immaginiamo il futuro, costruiamolo tutti insieme e costruiamolo con coraggio. Invito tutti, e anche noi, a fare in modo che questo consiglio regionale sia ricordato per la sua capacità di affrontare le sfide, di decidere, di avere grinta, determinazione, coraggio e una profonda dedizione per il bene comune”.
Il primo discorso di Marco Bucci da presidente di Regione Liguria si è chiuso, come da protocollo, con il giuramento sulla Costituzione e sullo Statuto.
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