Cronaca - 26 novembre 2024, 12:20

Sanremo: confermata la dinamica per l'incidente mortale in corso Mazzini, non è stata disposta l'autopsia

La strada è stata più volte teatro di incidenti mortali, come nell'estate del 2015

Sono terminati nel corso della giornata di ieri i rilievi della Polizia Municipale in corso Mazzini a Sanremo dove, poco prima delle 11, si è registrato il tragico incidente nel quale è stato sfortunato protagonista Alessandro Bosco, il 37enne dipendente di Amaie Energia che viveva a Sanremo ma era originario di Torino con la residenza a Badalucco, in Valle Argentina.

Nessuna novità è emersa dai controlli e dalle misurazioni prese dagli agenti. Di fatto è stata confermata la prima dinamica del sinistro, ovvero la svolta del furgoncino e il violento impatto dello scooter sul quale viaggiava Alessandro che, successivamente è rovinato a terra dove ha violentemente battuto la testa.

Resta ovviamente da verificare se il furgoncino avesse o meno la freccia e se la zona consente il sorpasso o meno, ma rimane purtroppo la tragedia della scomparsa di un giovane, molto apprezzato sul lavoro e ben voluto dall’intera comunità dove viveva. Al momento non sembra che venga disposta l’autopsia sul corpo del 37enne e, quindi, a breve dovrebbe essere rilasciato il nulla osta per i suoi funerali.

Molti i commenti sui social per la scomparsa di Alessandro e tanti i ricordi degli amici. Alessandro doveva sposarsi tra poco con la compagna Sara. Dopo aver suonato in un gruppo in gioventù si era appassionato al body building ed aveva anche disputato diverse gare.

Non sono mancate le invettive per una strada che, purtroppo, negli anni scorsi è stata teatro di altri drammatici incidenti stradali, che hanno visto altre vittime. In particolare vengono ricordati i due avvenuti nelle ore notturne, entrambi per le alte velocità dei mezzi. Il 25 luglio del 2015 morì il 19enne Gabriele Sabbatini, investito dall’auto condotta da un romeno e, nel successivo mese di settembre, quando la stessa sorte toccò al 17enne di Poggio, Giuseppe Tuscano, che viaggiava su un'auto finita fuori strada dopo aver sfondato il muretto a ridosso della ciclabile. Il terzo, invece, avvenne nel 2018, quando perse la vita l'armese Francesco all’altezza dell’ex ditta Ghersi. La dinamica fu simile a quella di ieri. 

Non sembra il caso dell’incidente di ieri, visto che in quel punto Alessandro Bosco non sembra andasse a velocità sostenuta e, men che meno il furgoncino che stava svoltando. Sicuramente, quella di ieri è stata una tragica fatalità, probabilmente anche nel modo in cui il 37enne è caduto.

Rimane ovviamente la preoccupazione per un tratto di strada molto trafficato, nel quale la velocità massima rimane fissata in 50 km/h, in quanto urbana. A metà di corso Mazzini, lo ricordiamo, è presente un semaforo che limita le accelerazioni e un autovelox, al momento attivo solo in presenza della Municipale.

Si è sempre in attesa del nulla osta della Prefettura, infatti, per renderlo funzionante 24 ore su 24 come quello installato in corso Marconi, poco prima dell’uscita della città al confine con Ospedaletti. Per entrambi gli impianti non sono state poche le polemiche degli automobilisti, che hanno accusato il comune di voler ‘fare cassa’. Limiti di velocità forse troppo bassi (come accade sull’Aurelia Bis) ma che, in casi tragici come quello di ieri, fanno pensare.