"Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, una ricorrenza istituita nel 1999 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, che in questa data invita i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a sensibilizzare l'opinione pubblica su una delle più devastanti violazioni dei diritti umani.
Anche la Camera di Commercio Riviere di Liguria vuole dare il proprio contributo e il proprio sostegno all'iniziativa di sensibilizzazione, evidenziando alcuni dati salienti per fare luce sul fenomeno violenza di genere nel proprio ambito geografico di competenza.
Dalle rilevazioni dati dei Centri Antiviolenza Liguri pubblicati nel 2023, risulta come le donne che si rivolgono ai Centri hanno un grado di istruzione medio alto, mentre per il 47% non ha un’occupazione e che oltre il 50% delle segnalazioni proviene da donne nella fascia d’età che va dai 30 ai 49 anni, con una prevalenza per chi ha tra i 40-49 anni. La nazionalità è per la maggioranza italiana, con una copertura del 76% del totale se si sommano oltre alle donne italiane (pari al 65%) quelle di altre nazionalità europee.
Dal punto di vista della relazione tra vittima ed autore della violenza, quest’ultimo, per il 49,4% dei casi registrati dai Centri liguri, è il coniuge o il convivente. Un altro dato significativo è il perdurare della situazione di violenza in cui le vittime si trovano: è infatti la maggioranza a dichiarare un permanere della condizione di violenza da più di 5 anni (35%), nonché a dichiarare che i figli sono stati testimoni delle violenze stesse.
Nel primo semestre 2024, nell’Imperiese sono state 46 le telefonate al numero di pubblica utilità 1522 - messo a disposizione dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per sostenere e aiutare le vittime di violenza di genere e stalking -, un dato che è pari al 58% del totale registrato nel 2023.
Dalla Camera di Commercio arriva un messaggio fondamentale: il lavoro può diventare un'arma potente contro la violenza. Spesso l'assenza di autonomia economica impedisce alle donne di trovare il coraggio di allontanarsi da una situazione di violenza familiare. Una situazione che trova puntuale conferma nei dati statistici: il tasso di occupazione femminile è molto più basso di quello maschile (56,5% contro 76,0%, dato Italia Anno 2023, Fonte Istat), nonostante le donne in Italia siano più istruite degli uomini: nel 2023, il 68,0% delle 25-64enni ha almeno un diploma o una qualifica (62,9% tra gli uomini) e coloro in possesso di un titolo terziario raggiungono il 24,9% (18,3% tra gli uomini). Anche a livello territoriale si registra lo stesso gap: nell’Imperiese il tasso di occupazione femminile si attesta al 60,1% mentre quello maschile all’74,7%. Nonostante il vantaggio femminile nell’istruzione, questo non si traduce in un vantaggio lavorativo.
'Cultura finanziaria, raggiungimento dell’indipendenza economica attraverso un lavoro retribuito equamente, sono passi imprescindibili per ottenere una libertà che affranca da situazioni di violenza. Ogni persona può contribuire sostenendo il ruolo della donna nel mondo del lavoro, incoraggiando la parità di genere, producendo dei modelli virtuosi di supporto alle giovani donne sin dall’infanzia per acquisire quella sicurezza ed abbattere quegli stereotipi legati al passato per un futuro migliore' commenta Barbara Amerio, consigliere camerale in rappresentanza del settore Industria".