"A che punto sono le interlocuzioni con l’Amministrazione provinciale di Imperia per gli interventi da realizzare per la messa in sicurezza di Trucco, che ha massima priorità?". Lo chiede con un'interpellanza, inviata al comune di Ventimiglia lo scorso 18 novembre, il consigliere comunale di minoranza Gaetano Scullino.
"In particolare, ho sottolineato che il protrarsi degli interventi idraulici necessari ad attenuare il rischio di fenomeni esondativi ha evidenti conseguenze negative sulla sicurezza di persone e cose" - mette in risalto Scullino - "Questi interventi sono anche fondamentali per poter, in seguito, realizzare quelle opere di carattere produttivo, come birrificio, strutture sportive e ricreative e arredo urbano, che sono già previste".
"Considerato che nel Programma Triennale dei Lavori Pubblici 2023-2025 non compare alcuna previsione di interventi di messa in sicurezza, ho chiesto al Sindaco di illustrare al Consiglio comunale e ai cittadini le motivazioni per cui, nonostante le criticità note a livello di sicurezza, sia stato rilasciato a un imprenditore privato il permesso di costruire con bozza di convenzione urbanistica approvata ed eseguibile" - dice Scullino - "E’ da evidenziare come la possibilità di edificare in quella zona sia condizionata dalla messa in sicurezza idraulica e dall’approvazione delle conseguenti varianti al Piano di Bacino. Ad oggi nessuna delle due condizioni pare sia presente".
"E’ come un gatto che si morde la coda: da una parte la Regione blocca le attività, finché le zone a rischio del Roya non vengono messe in sicurezza e dall’altra la Provincia di Imperia, soggetto responsabile dell’attuazione, non esegue gli interventi necessari indicati dall’Autorità di Bacino nel Piano di mitigazione del rischio idraulico. In tutto ciò il comune di Ventimiglia sta a guardare" - afferma Scullino - "A complicare le cose intervengono altri due soggetti: l’Anas che ha in corso una variante di tracciato della strada statale n. 20 del colle di Tenda e il Demanio fluviale che è proprietario del 77% delle aree interessate. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, prima che a traboccare sia di nuovo il Roya, è stata l’ottima iniziativa di un imprenditore locale di ristrutturare alcuni immobili fatiscenti e di destinarli a birrificio artigianale. Il progetto prevede anche la valorizzazione delle aree circostanti con impianti sportivi di padel, tennis, pista ciclabile, parcheggi, verde, illuminazioni e altre dotazioni di arredo urbano".
"Con la mia interpellanza ho, perciò, chiesto chiarimenti sulle intenzioni della delibera che ha approvato la bozza di convenzione urbanistica, a corredo del permesso di costruire convenzionato, ignorando il blocco regionale e dando per scontata sia la compatibilità dell’intervento con la variante stradale Anas (senza averne la documentazione) sia la disponibilità del Demanio fluviale" - dichiara Scullino - "Ho anche colto l’occasione per chiedere ragguagli sulla mancata priorità e urgenza della messa in sicurezza di Trucco, visto che analoghe situazioni hanno avuto risposta positiva con i fondi Pnrr dalla Regione, ultima in ordine di tempo è stata la messa in sicurezza dell’attraversamento alla foce del torrente Argentina".
"L’Amministrazione, che fino al 23 giugno 2022 ho presieduto, ha ritenuto di doversi sostituire a quella Provinciale accollandosi l’onere di mettere in sicurezza il tratto terminale del Roya, e così sbloccare attività private che erano impegnate con investimenti importanti, e creare per Trucco un apposito Ambito RU4 di rigenerazione urbana" - ricorda Scullino - "Dopo la parentesi commissariale però, l’Amministrazione in carica ha revocato la cifra di 2.703.000 euro complessivi per la messa in sicurezza delle tre sezioni (tra -100 e - 70 in argine di sinistra) e di 1.073.000 complessivi euro per la messa in sicurezza delle quattro sezioni (tra - 100 e - 60 in argine di destra). Infine, dopo il blocco regionale agli interventi nell’Ambito RU4 di Trucco, l’attuale Amministrazione è rimasta inerte e in vigile attesa".