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Sport | 24 novembre 2024, 07:21

In Italia è tennismania, ma Sanremo è fuori dai circuiti internazionali: Civarolo "Organizzare un ATP 250? Impossibile. Puntiamo al ritorno del Challenger"

Città dei Fiori 'vittima' della passione esplosa negli ultimi anni. Il presidente del Tennis Club: "Il problema non è tanto organizzativo, quanto pratico, perché non ci sono date libere"

In Italia è tennismania, ma Sanremo è fuori dai circuiti internazionali: Civarolo "Organizzare un ATP 250? Impossibile. Puntiamo al ritorno del Challenger"

Nella settimana più celebrativa di sempre per il tennis italiano, a Sanremo ci si interroga sul proprio futuro tennistico. La Città dei Fiori, da sempre patria di grandi maestri e appassionati, è infatti sparita da oltre un anno dal calendario principale dei tornei internazionali e al momento non sembra poter rientrare nel circuito dalla porta più prestigiosa, ovvero quella di un torneo ATP 250. Un vero peccato, considerando la passione per il tennis "esplosa" negli ultimi anni, che in questi giorni a Torino ha toccato vette altissime. Tuttavia, tra costi di gestione elevati e impianti non idonei, l’idea di un ATP 250 a Sanremo rimane, per ora, una lontana utopia. A confermarlo è il presidente del Tennis Club Sanremo, Riccardo Civarolo.

"Purtroppo un ATP 250 a Sanremo non è possibile," afferma Civarolo. "Le strutture attuali non sono adatte. Per poter raggiungere un risultato così prestigioso, bisognerebbe ripartire da zero, con nuovi impianti e una visione completamente nuova. Quello che invece possiamo fare è riprendere il Challenger. L'ultimo risale al 2023 ed era un 125, ma purtroppo non ci ha portato fortuna."

Dopo quell'anno, infatti, Sanremo è uscita dal radar del tennis italiano. "Per quell’edizione avevamo accettato la proposta di una società esterna, che si era offerta di organizzare il Challenger 125 accollandosi oneri e onori. Per noi, organizzare un torneo di quella portata era quasi impossibile, dato che fino all’anno prima (2022, anno in cui vinse un certo Holger Rune, ndr) ci eravamo sempre limitati a organizzare Challenger 75. A livello sportivo, la competizione andò benissimo, ma a livello organizzativo molto meno. Alla fine del torneo, i conti non tornavano e la società decise di trasferire il Challenger 125 a Napoli. Non c’è stata alcuna malizia da parte loro, ma per noi è stato un duro colpo: ci siamo ritrovati improvvisamente senza il Challenger 75 e senza il 125."

L’assenza di Sanremo nel circuito dei tornei italiani si fa sentire, sia per la città sia per il movimento tennistico italiano, che sta vivendo una fase d’oro. "È vero, il tennis in Italia è esploso negli ultimi anni, ma paradossalmente questo ha creato per noi più di un disagio: molte città hanno iniziato a organizzare Challenger e per noi non ci sono più spazi liberi. Siamo in lista d’attesa. Ho già parlato con il board dell’ATP, con cui siamo in ottimi rapporti, e ci hanno informato che, al momento, non ci sono settimane disponibili. Dobbiamo aspettare che qualcuno rinunci; solo così possiamo sperare di riportare un Challenger a Sanremo in tempi brevi."

Anche la nuova amministrazione comunale, da sempre vicina al mondo dello sport, si era detta favorevole a riportare un evento tennistico di rilievo in città. "Beh, il sindaco Alessandro Mager è stato ed è un ottimo tennista (ride, ndr). Scherzi a parte, sappiamo che il Comune è dalla nostra parte. Sentiamo la loro vicinanza e fiducia. Come detto, stiamo lavorando per riportare un Challenger in città. Ovviamente non sarà un 125, ma più probabilmente un 80. Il problema non è tanto organizzativo, quanto pratico, perché non ci sono settimane libere. Vedremo cosa accadrà."

Andrea Musacchio

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