Roberto Anfossi, artista ligure di 74 anni, è un vero maestro della sua arte. "Non sono bravo a fare altro e nemmeno a dipingere", afferma con un sorriso ironico. Dopo aver studiato al Liceo artistico di Savona, ha approfondito ulteriormente la sua formazione artistica all'Accademia di belle arti di Genova. Anfossi è noto sia per i suoi dipinti figurativi che per le sue ceramiche e sculture dettagliate, opere che spesso combinano elementi sacri con scene profane, provocando riflessioni profonde.
"Io ho continuamente nuove idee. Alcune mi entusiasmano, altre meno", racconta l'artista. Nei suoi lavori affronta temi complessi come abuso, peccato, penitenza e perdono. Per Anfossi non esistono tabù, ma ciò che non manca mai è la speranza. Le sue opere spesso raffigurano immagini simboliche come una mano che si protende dal cielo, angeli che vegliano su di noi o raggi di luce che illuminano la terra. "Non importa quanto possa sembrare disperata una situazione, nessuno è davvero solo con i suoi problemi", spiega Anfossi, sintetizzando il messaggio che anima la sua arte.
Questa convinzione trova spazio anche nella sua ultima creazione. Per Heribert Klein, membro del comitato UNICEF in Germania, Anfossi ha realizzato un cuore di abete dipinto, al cui centro si vede una famiglia alla deriva su una barca di salvataggio in mezzo al mare. Un'ultima immagine potente di disperazione, ma con un chiaro messaggio di speranza: in cielo appaiono una coppia di santi, rappresentati come aiutanti divini. Chiunque di noi potrebbe trovarsi in fuga domani. Nessuno è al riparo da guerre e sofferenze. "Purtroppo, in situazioni simili sono sempre i bambini a pagare il prezzo più alto", dichiara Anfossi. La sua opera vuole essere un faro di speranza, ricordando che anche nelle situazioni più difficili, l'aiuto divino e umano può fare la differenza.