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| 21 novembre 2024, 12:21

Regione: due primari della nostra provincia nel Consiglio superiore della sanità in Liguria voluto dal neo governatore Marco Bucci

Antonello Ranise, 63 anni, primario facente funzione della cardiologia ad Imperia e Sergio Ferraro, il quarantenne che nell'ottobre 2023 ha preso in mano le redini della struttura complessa di ortopedia e traumatologia a Sanremo

Antonello Ranise e Sergio Ferraro

Antonello Ranise e Sergio Ferraro

Ci sono anche due primari ospedalieri della provincia di Imperia nel Consiglio superiore della sanità in Liguria voluto dal neo governatore Marco Bucci per cercare di dare una svolta al settore più delicato e in difficoltà, quello delle Asl. La scelta è caduta su Antonello Ranise, 63 anni, primario facente funzione della cardiologia nel capoluogo, volto noto anche per la sua lunga militanza politica di area moderata, attuale consigliere comunale nella maggioranza che sostiene Claudio Scajola (di cui è un fedelissimo), e Sergio Ferraro, il quarantenne che nell'ottobre 2023 ha preso in mano le redini della struttura complessa di ortopedia e traumatologia a Sanremo. 

Con un'altra dozzina di colleghi, da Levante a Ponente, formano l'inedito organo consultivo (a titolo gratuito) pensato per affiancare l'assessorato alla sanità affidato all'oculista genovese Massimo Nicolò (tecnico vicino a FdI), per segnalare problemi sul territorio e (soprattutto) consigliare possibili soluzioni. Insomma, un gruppo di "saggi" coordinato dal virologo-star Matteo Bassetti, che ha selezionato i medici.  Antenne sui territori in aggiunta al pool a stretto contatto con l'assessorato, composto da Enrico Castagnini, direttore generale di Liguria Digitale, dall'assessore uscente Angelo Gratarola, da Luciano Grasso, ex manager dell'Asl 1 imperiese e dell'Asl 3 genovese, e da Santiago Vacca per la parte economico-amministrativa.

L'idea è quella di ricalcare in Liguria, con le debite proporzioni, le funzioni consultive del Consiglio superiore della Sanità a supporto del Ministero competente. "Sono stato contattato dal prof. Bassetti - rivela il dott. Ferraro - presumo che sia arrivato a me assumendo informazioni, dato che non c'eravamo mai sentiti prima. Ho accettato con piacere e adesso attendo di essere convocato, assieme agli altri medici selezionati, per ricevere indicazioni sul lavoro da svolgere. Sono arrivato qui da poco più di un anno e mi sono fatto un'idea sulla sanità ligure, valutando diversi settori e considerando i dieci anni di esperienza maturata in Lombardia: la situazione non è così disastrosa come viene dipinta da più parti. E' vero, ci sono i problemi delle fughe dei pazienti e delle liste di attesa, ma si può lavorare per ridurle aumentando le prestazioni, considerato che vi sono strutture adeguate. Nel Ponente, guardando al mio settore penso alla chirurgia della mano a Savona, al politraumatismo a Pietra Ligure, alla riorganizzazione della chirurgia protesica ad Albenga. Strutture con cui, da Sanremo, collaboriamo. Uno degli obiettivi è quello di operare entro 48 ore per le fratture al femore, che sono tantissime tenuto conto del livello di anzianità della popolazione. E per aumentare il volume dei pazienti da trattare non bastano i medici, bisogna intervenire in termini numerici anche sul personale". 

Da parte sua, in poco tempo, il dott. Ferraro ha trasformato l'ortopedia del 'Borea' in un centro di riferimento per la chirurgia protesica della spalla, tanto che oggi arrivano pazienti perfino dalla declamata Lombardia. "Sono in sintonia con lui: obiettivi pochi e chiari - dice il dott. Ranise - ed i cittadini devono sapere che dagli stessi operatori sanitari del territorio possono partire segnalazioni per reali criticità. Senza alcuna pretesa di scavalcare i ruoli dell'assessore e del presidente. Conosco Bucci e anche Bassetti, ma non sapevo dell'intenzione di varare questo organismo consultivo. E appena ne sono stato informato ha subito dato la mia piena disponibilità a collaborare, non soltanto da cardiologo ma anche da presidente della Commissione sanità al Comune di Imperia, quindi con un ampio punto di osservazione. Abbattere i tempi d'attesa è il primo obiettivo, ma bisogna capire come fare. Un aiuto potrebbe arrivare dalla telemedicina, e in cardiologia stiamo già cercando di utilizzarla nei limiti del possibile, e dalla medicina territoriale, in particolare dalle case di comunità se si riuscirà a farle decollare. Anche per evitare i cosiddetti accessi bianchi che contribuiscono a intasare i pronto soccorso. E poi, ovviamente, limitare le fughe dei pazienti e ottimizzare le risorse disponibili per la sanità ligure".

Fin qui l'impegno dei medici chiamati al capezzale della sanità ligure, grande malata ormai cronica e con un grosso buco di bilancio, anche se per il neo governatore si tratta al massimo di un 'buchetto', in attesa di disporre dei dati precisi. Intanto, dall'opposizione già si alzano voci molto critiche, in particolare dal Pd, per il quale il metodo-Bucci sa di commissariamento dell'assessorato, con i manager delle Asl 'declassati a meri esecutori' delle strategie che saranno suggerite dai consulenti. Si vedrà.

Gianni Micaletto

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