Aveva annunciato la rivoluzione della Sanità e, almeno sulla carta, qualcosa di nuovo si è visto. Nella sua giunta che sa di Toti-bis, il neo presidente Marco Bucci ha messo nero su bianco due novità: la delega all’Edilizia Ospedaliera per l’assessore Giacomo Giampedrone e, soprattutto, la nascita del ‘Consiglio Superiore di Sanità della Liguria’, un unicum in Italia.
Giampedrone, scelto in piena continuità con l’amministrazione precedente, non si occuperà quindi solamente di Difesa del Suolo e Protezione Civile, ma sarà anche il frontman per i progetti che la Regione intende portare avanti in tema di edilizia con particolare attenzione alla costruzione di nuovi ospedali e, in particolare, all’accelerazione per la nascita delle tanto attese Case di Comunità. Due punti deboli del quinquennio precedente e per i quali Bucci intende voltare pagina. O, almeno, così ha sbandierato più volte in campagna elettorale.
Ma la vera novità arriva sul piano strettamente amministrativo. Insieme all’assessore Massimo Nicolò, scelto nonostante il ripensamento dell’ultimo minuto, collaboreranno: Enrico Castanini (attuale Amministratore Unico di Liguria Digitale), Angelo Gratarola (ex assessore regionale alla Sanità), Luciano Grasso (con un passato da Direttore Generale), Santiago Vacca (per il lavoro amministrativo) e una squadra di medici scelta insieme a Matteo Bassetti. Quest’ultimo, inoltre, ha voluto, per sua stessa ammissione, “ricalcare quello che avviene al Ministero della Sanità” andando a comporre il ‘Consiglio Superiore di Sanità della Liguria’: una sorta di dream team di tredici medici scelti in tutta la Regione e che lo affiancheranno nel proprio lavoro all’interno dell’assessorato guidato da Nicolò. Una struttura complessa, la prima e l’unica in Italia a livello di amministrazioni regionali e che, stando a quanto ha detto Bucci a margine della presentazione, non avrà costi aggiuntivi per le tasche della Regione. I medici scelti da Bassetti, quindi, collaboreranno a titolo gratuito.