E’ passato un po’ in sordina ed è stato ribattuto dalle diverse testate giornalistiche nazionali, l’arresto di Tamer Hamouda, il 34enne italo-egiziano ex marito della 25enne Nessy Guerra di Sanremo, su richiesta della Procura generale di Genova.
Il caso, che di fatto mette nuovamente a confronto l’Italia e l’Egitto dopo quello di Giulio Regeni che ha fatto il giro del mondo, è seguito dall’Italia dall’avvocato Agata Armanetti, che ovviamente si avvale della collaborazione di un collega sul territorio del paese africano.
Oltre all’arresto di Tamer Hamouda, che ora è in attesa di estradizione verso l’Italia, il caso di Nessy (e soprattutto della figlioletta che è rinchiusa in abitazioni segrete) vede un’ulteriore sviluppo. Quello del 5 novembre scorso, quando era stata convocata l’udienza alla Corte d’Appello della Famiglia di Hourgada, affinchè l’ex marito di Nessy verificasse lo stato di salute della figlia.
All’udienza non si è presentato nessuno: in luogo di Tamer il giudice non ha potuto parlare con sua madre e nemmeno con l’avvocato del 34enne. Fatto che fa trasparire l’interesse che la famiglia dell’uomo ha per la salute della bimba. L’avvocato di Nessy era presente all’udienza, durante la quale ha presentato il certificato medico della piccola, che fortunatamente è in salute.
Da evidenziare come, il tribunale egiziano in primo grado, affidò la figlia alla madre dell’ex marito mentre, secondo la legge egiziana, quando i genitori non sono in grado gestire il figlio, questo deve essere affidato aalla nonna materna. Intanto, mentre Nessy e la figlia sono costrette a migrare da una casa all’altra per evitare di essere individuate da Tamer, lui deve scontare 3 anni di reclusione secondo la Legge italiana e se si riuscirà ad estradarlo.
Le parole dell’avvocato di Nessy sono chiare: “Perché lei deve rimanere in Egitto dopo l’udienza del 5 novembre alla quale non si è presentato nessuno?” Le accuse dell’ex marito sono decadute, visto che non c’erano prove. Ora, il 5 gennaio prossimo, la madre di Tamer dovrebbe presentarsi in tribunale ma, secondo quanto trapela dall’Egitto, lei vorrebbe lasciare il suo paese natale.
La figlia di Nessy ha il suo passaporto dal mese di aprile, ma questo viene tenuto in via cautelare dall’ambasciata. Cosa accadrà nelle prossime settimane? Nessy e i suoi avvocati, ovviamente, fanno pressione sulle autorità italiane affinchè il caso si sblocchi e, contemporaneamente, chiedono anche ai media nazionali di non far calare l’attenzione. In proposito, mercoledì prossimo la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ di Rai Tre dovrebbe tornare a parlarne.