/ Cronaca

Cronaca | 12 novembre 2024, 18:06

Combattimenti tra cani a Ventimiglia: oggi in tribunale le richieste di pena della Procura per cinque imputati

Sono Stefano Bassanese, Maurizio Accardo (di Ventimiglia) e Maurizio Vicinanza (di Torino), Alessandro Accardo (anche lui di Ventimiglia e fratello di Maurizio) e Domenico Surace (di Sanremo)

Combattimenti tra cani a Ventimiglia: oggi in tribunale le richieste di pena della Procura per cinque imputati

Sono state formulate oggi, in tribunale ad Imperia, le richieste di pena per il caso di combattimenti tra cani a Ventimiglia, che risale al 2015. Nel corso dell’udienza odierna si sono registrate le conclusioni dell’accusa e delle parti civili mentre, per il 17 dicembre sono previsti gli interventi degli avvocati difensori.

La Procura di Imperia ha chiesto tre anni di reclusione per Stefano Bassanese, 48enne di Torino mentre per Maurizio Accardo (di Ventimiglia) e Maurizio Vicinanza (di Torino), la richiesta è stata di 3 anni e 6 mesi oltre a seimila euro di multa. Infine per Alessandro Accardo (anche lui di Ventimiglia e fratello di Maurizio) e Domenico Surace (di Sanremo) è stato chiesto un anno e 8 mesi di reclusione.

L’indagine condotta dalla Squadra Mobile del capoluogo risale al 2015 quando i poliziotti del commissariato di Ventimiglia scoprirono un allevamento di cani che versavano in precarie condizioni di salute ed in particolare gli animali avevano ferite riconducibili a combattimenti. Nel blitz compiuto dagli agenti in provincia di Pavia venne proprio interrotto un combattimento clandestino ed inoltre, vennero sequestrati farmaci, video, e materiale d’allenamento al combattimento. Ma il giro illecito era molto più vasto ed è arrivato sino in Serbia.

I fratelli Maurizio e Alessandro Accardo, originari di Ventimiglia, insieme a Domenico Luigi Surace, classe 1991 nativo di Gioia Tauro nel reggino e domiciliato a Sanremo, tutti e tre difesi dal legale Alessandro Mager, Stefano Bassanese, classe 1976 di Torino e Maurizio Vicinanza, classe 1978 di Torino, sono gli unici indagati ad essere accusati del reato di associazione per delinquere finalizzata al combattimento tra cani. Ed in particolare i cinque sono accusati di aver organizzato “la compravendita o lo scambio di cani di grossa taglia (di tipo molossoide), prevalentemente sprovvisti di micro-chip, su tutto il territorio nazionale, è scritto nel capo di imputazione, ovvero alla loro importazione dall’estero, per poi allevarli e addestrarli alle illecite competizioni”. I cinque sono accusati di aver “allevato, in varie località del territorio nazionale (tra cui le provincie di Imperia, Teramo e Pavia), cani di grossa taglia (di tipo molossoide) per impiegarli nei combattimenti, sottoponendo gli animali a condizioni di isolamento, a diete rigide, a continua tensione psichica, nonché alla somministrazione di sostanze stupefacenti o vietate, del tipo nandrolone (in particolare, Decadurabolin), condotta complessiva finalizzata a potenziarne la muscolatura, ad aumentarne in modo innaturale l’aggressività, a desensibilizzarli rispetto all’anomala attività di allenamento, nonché causa di un danno alla salute degli animali e della morte di un numero indeterminato di esemplari”.

Ma anche di "aver organizzato e aver partecipato, in varie località del territorio italiano (tra cui le province di Imperia e Pavia) e all’estero (Serbia), a combattimenti tra cani che, in alcuni casi, provocavano il decesso o la 'scomparsa' degli animali, scambiandosi, attraverso piattaforme informatiche, informazioni circa i luoghi degli eventi; i contendenti e i risultati ottenuti negli incontri dagli altri associati, nonché materiale audio-video degli animali e dei combattimenti” e di “aver organizzato scommesse clandestine sui combattimenti tra i cani degli associati e di altri soggetti non identificati; combattimenti svoltisi in diverse parti del territorio nazionale (tra cui le province di Imperia e Pavia) e all’estero (Serbia) e che, in alcuni casi determinavano il decesso degli animali o la loro “scomparsa”. Per l'accusa Maurizio Accardo, Maurizio Vicinanza e Stefano Bassanese avrebbero ricoperto i ruolo di organizzatori dell'associazione mentre Alessandro Accardo e Domenico Luigi Surace sarebbero stati 'partecipi'.

Per preparare i cani, principalmente pitbull e dogo argentini, ai combattimenti alcuni indagati li avrebbero costretti a subire 'fatiche insopportabili', diete rigide prive di acqua, a base di sostanze eccitanti, come the, carinitina, e supradin, nonché li costringevano a tenere al collo pesi e a ricevere sostanze stupefacenti e vietate come il nandrolone. Alcuni dei combattimenti sarebbero avvenuti a Vallecrosia. Nel procedimento sono indicati quali persone offese la Lav, 'Lega anti-vivisezione onlus' rappresentata dall’avvocato Piera Poillucci, e l’Anpana, 'Associazione nazionale protezione animali, natura e ambiente' rappresentata dal legale Maria Morena Suarìa.

Carlo Alessi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium